Era fermo a terra, in via Salita Belvedere, apparentemente privo di sensi al termine dei festeggiamenti in onore della SS. Madonna delle Grazie: Un immigrato proveniente dall’India aveva suscitato l’attenzione dei passanti e degli agenti della Polizia Municipale, prontamente intervenuti per soccorrerlo. Nel momento in cui ha ripreso conoscenza, forse ancora sotto l’effetto dell’alcool, il cui forte odore lasciava intendere che ne avesse assunto in dosi enormi, si è scagliato contro i Vigili, colpendone uno con una bottiglietta d’acqua da essi stessi fornita per consentirgli di riprendersi, e poi con un pugno. Da qui una colluttazione che ha reso necessario l’intervento di un’altra pattuglia, immediatamente avvisata, grazie alla quale, l’uomo è stato bloccato, sedato e consegnato al 118. Per lui è scattato l’arresto, convalidato dal Magistrato, fino al giorno dopo, quando è stato processato per direttissima e poi rilasciato in attesa della prima udienza dibattimentale che si terrà il 3 ottobre. «Un episodio – il commento del Sindaco Donnarumma – a dir poco increscioso, per il quale mi aspettavo ben altre conseguenze. Lungi da me sostituirmi a chi svolge il proprio lavoro, ma non posso non chiedermi il senso di una convalida di arresto a cui fa seguito, dopo nemmeno 24 ore, il rilascio della persona fermata. Nemmeno picchiare un pubblico ufficiale è condizione sufficiente per finire in galera e restarci? Cosa si deve commettere in questo paese per avere una pena di questo tipo? Mi preme poi porgere tutta la mia solidarietà all’agente aggredito e a tutto il corpo di Polizia Municipale, egregiamente guidato dal Comandante Antonio Grassi. L’encomiabile lavoro che svolgono i nostri Vigili sul territorio, contro ogni tipo di illegalità, merita il riconoscimento di tutti quanti noi. Cittadini e Amministratori. Simili episodi vanno pertanto stigmatizzati e condannati duramente, in attesa che la Giustizia faccia il suo corso. Mi auguro venga fatta piena luce su tutto quanto accaduto quella notte ed il colpevole risponda di quanto commesso con la giusta punizione prevista dalle leggi dello Stato. L’auspicio è di non dover mai più commentare simili gesti, per di più in una circostanza sacra e così sentita dalla nostra comunità».