«Un atto dovuto». Il sindaco Vincenzo Carbone definisce così il provvedimento emesso dal comune di Palma Campania per ciò che concerne le condizioni di sovraffollamento in cui versano diverse abitazioni del territorio cittadino, con particolare riferimento a quelle prese in affitto da immigrati di origine asiatica. La questione, molto avvertita in paese, del sovraffollamento di case in misura di gran lunga eccedente, rispetto ai parametri indicati, è stata affrontata dall’amministrazione comunale con un provvedimento che, nel rispetto delle norme vigenti in materia, dispone il rilascio dell’immobile, a seguito dell’accertamento della violazione da parte dell’organo di Polizia o dell’ufficio tecnico. L’organo di Polizia compila la sanzione e il funzionario tecnico responsabile provvede a diffidare per iscritto, gli occupanti ed il proprietario dell’immobile. Da quel momento saranno concessi sette giorni agli occupanti per il rilascio. In caso di inottemperanza alla diffida scritta, il funzionario tecnico incaricato, entro dieci giorni dalla notifica, ordinerà lo sgombero disponendone anche il sequestro. Della violazione risponde in concorso chi ha la disponibilità materiale dell’immobile, il proprietario, o il titolare di diritti reali. «Si tratta soltanto dell’ultimo – spiega il primo cittadino – di una lunga serie di provvedimenti adottati dalla mia amministrazione per porre un freno ad un fenomeno fortemente diffuso sul nostro territorio. La preoccupazione mia e di tutta la mia squadra di governo è quella di assistere ad una degenerazione di quella che, fino ad oggi, è stata una tranquilla e pacifica convivenza tra i cittadini palmesi e la folta comunità di immigrati di origine asiatica stabilitasi qua. Non c’entra il razzismo, non mi stancherò mai di ripeterlo, io e la mia gente non siamo minimamente condizionati da questo ignobile sentimento, ma è chiaro che nemmeno si può consentire un incontrollato flusso di persone provenienti da altri continenti. L’ordinanza che abbiamo emesso va a colpire tutti coloro si collochino nell’illegalità, quindi non solo i cittadini stranieri che provino ad aggirare la legge sistemandosi negli appartamenti dati loro in affitto in un numero superiore al consentito, ma anche quei proprietari che, nel constatare la violazione, non pongano in essere tutti quei comportamenti idonei a favorire il lavoro degli organi preposti al ristabilimento della legalità».