Ai danni economici per lo scempio inferto alle pregiate colture boschive di proprietà comunale e demaniale, si aggiungono le insidie e i pericoli che costituiscono un permanente attentato alla tenuta dell’assetto idrogeologico delle aree montane.
L’ impunità per metodica e diffusa usanza si rende normalità … per assuefazione.
E’ il senso della consolidata e pluriennale “lezione” che viene impartita dagli “artefici” dei tagli abusivi che si consumano nelle aree boschive del Parco del Partenio. Uno stillicidio che non conosce freni e limiti, specie nelle aree agevolmente raggiungibili- ed ormai l’intero Parco anche sulle quote che superano i mille metri è attraversato in tutte le latitudini e … direzioni da sentieri che diventano larghe e agevoli piste in terra battuta, per non dire della splendida Panoramica avellana interamente asfaltata- da potenti e ben capienti “trattori” e fuori-strada – Suv e Quad- automezzi a forte trazione che permettono di realizzare in tempi rapidi la “missione” del taglio abusivo di alberi, per lo più, giovani e ben identificativi del paesaggio naturalistico del territorio, quali sono – notoriamente- i castagni, le querce, gli ontani, i lecci, i faggi e gli olmi, che forniscono pregiata legna da ardere e … commercializzare con importanti guadagni.
E’ una situazione che continua a generare non solo danni economici per i danni inferti ai boschi in gran parte di proprietà comunale e demaniale, ma spoglia anche e soprattutto i suoli montani della vegetazione e delle colture arboree che ne costituiscono lo scudo protettivo fornito da Madre Natura, ponendo a rischio e pericolo la tenuta degli equilibri idrogeologici. Come dire danno e beffa, che si riversano insidiosamente sulle comunità cittadine, compromettendo un patrimonio ch’è, invece, bene di inestimabile valore pubblico da tutelare integralmente. E’ la palmare condizione che sfida i pur encomiabili e condivisibili progetti dei “vertici” dell’Ente di Summonte mirati sulla valorizzazione del “Parco del Partenio” e ribaditi nella convention svoltasi due settimane fa nella Corte del Palazzo Caravita, a Sirignano; progetti, però, sono destinati a restare soltanto petizioni di principio e apprezzabili auspici senza alcun reale riscontro, finché tagli abusivi e incendi dolosi per generare pascoli per l’allevamento del bestiame saranno la predominante espressione e rappresentazione del Parco del Partenio, soffocandone,invece, sia le vocazioni e le potenzialità di presidio per la tutela del territorio, sia gli obiettivi di promozione delle attività del turismo eco-ambientale, in un contesto che vanta molteplici eccellenze storico-archeologiche e attrattive di spiccato valore naturalistico.
Ed ecco la più recente piccola sequenza fotografica- si riferisce al primo e due ottobre- di tagli abusivi … messi a segno nei boschi di Campo Spina, Campo Maggiore, Campimma e nelle aree che si affacciano sulla Panoramica avellana.