La Presidente del Consiglio regionale in Senato con il ministro Boschi e le senatrici Fedeli e Amati illustra la norma sulla doppia preferenza.
“Quando si costruiscono buone leggi, come abbiamo fatto noi in Campania, i risultati si vedono. La Regione che mi onoro di rappresentare, la più importante del Mezzogiorno, già dal 2009 si è dotata di una legge elettorale che prevede la doppia preferenza di genere”.
Così ha esordito la presidente del Consiglio regionale della Campania, Rosetta D’Amelio, intervenuta al Senato della Repubblica per la conferenza stampa “Norme per la parità di genere: dalla legge nazionale e alle leggi regionali” alla presenza del ministro per le Riforme costituzionali Maria Elena Boschi, della vice presidente del Senato Valeria Fedeli e della senatrice Silvana Amati.
La Presidente ha ricordato l’impegno profuso da “Assessore alla Pari opportunità in Campania per garantire l’accesso alle cariche elettive delle donne. Nel 2006 le donne consigliere erano davvero poche e pertanto iniziammo con la commissione Pari opportunità e le associazioni una riflessione che ci portò a redigere una legge in grado di superare indenne i ricorsi che pure furono presentati dall’opposizione. Per la prima volta nell’ordinamento italiano fu introdotta la cosiddetta preferenza di genere facendo da apripista a livello nazionale”.
“Abbiamo così ottenuto l’elezione nella passata legislatura di 14 donne su 60 consiglieri e un Consiglio regionale attualmente composto da 11 consigliere su 50 totali – ha continuato la presidente D’Amelio. – Inoltre, rispetto a cinque anni fa, quando si ricorse contro la Giunta Caldoro perché non rispettosa delle cosiddette “quote rosa”, oggi noto un’attenzione istituzionale e politica rilevante da parte del presidente De Luca per questo tema attraverso la nomina di sei donne nella sua Giunta”.
“Discuterne oggi a 70 anni dal primo voto alle donne, e dal riconoscimento del diritto a essere elette, è simbolicamente importante – ha concluso. – L’auspicio, da Vice Presidente della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative, è che, sulla spinta del Governo e del Parlamento, tutte le Regioni italiane possano introdurre nella legislazione elettorale norme che consentano la parità di accesso alle cariche elettive”.