Loro sono rispettivamente vicesindaco e presidente del consiglio comunale, ovvero la dottoressa Tonia Caruso e la dottoressa Rosanna Carpentiero, due punti di riferimento dell’amministrazione di Domenico Biancardi. La loro azione è diretta a sensibilizzare tutte le amministrazioni della provincia avellinese, ben 118 comuni, perchè si faccia fronte comune contro la razionalizzazione dei servizi medici sul territorio irpino deciso dal Governatore della Campania Enzo De Luca. Secondo i due amministratori comunali, che grazie anche alla loro professione medica riescono ben a percepire gli effetti negativi di questo smembramento che è pronto a ridurre di due unità ogni presidio medico ed eliminare presidi di comunità assistenziale (guardie mediche) in aree disagiate, distanti chilometri dagli attuali laboratori e dagli stessi presidi ospedalieri.
L’intento e quello di far riconoscere, dall’Asl e dalla Regione Campania, i comuni irpini come zone disagiate e per questo evitare di continuare a tagliare le unità mediche e di salvaguardare i servizi dell’azienda ospedaliera “Moscati” di Avellino, cosa che ad Avella ha avuto l’ok anche dall’intero consiglio comunale con un apposita delibera votata ad unanimità da tutti i consiglieri.
Una missiva è pronta ad essere indirizzata, a firma delle due figure politiche avellane, a tutti i sindaci e amministratori della provincia affinchè tutte le amministrazioni della provincia redigono la stessa delibera già approvata dal consiglio comunale di Avella. Ecco il testo della lettera “Il Presidente del consiglio comunale di Avella e la Vicesindaco inviano tale delibera per sensibilizzare ed informare sulla disastrosa politica sanitaria irpina, prevista dai decreti regionali del Governatore della Regione Campania. Le conseguenze di tale politica saranno:
- Lo smembramento dell’Azienda Ospedaliera Moscati che sarà privata di reparti, quali Geriatria ed Oculistica da trasferire a Solofra;
- Nomine di figure apicali doppioni presso le due aziende e conseguenti alla creazione di reparti con pochi posti letti (quali dermatologia, odontoiatria e malattie endocrine-nutrizione presso l’Azienda Moscati). Quest’ultimi furono eliminati circa otto anni fa e resi specialità ambulatoriali;
- Dover nuovamente creare un pool d ambulanze (per urgenze e consulenze) quale collegamento del Landolfi con l’Azienda Ospedaliera Moscati. In tal modo si riporta la Sanità Irpina agli anni duemila, quando esistevano quattro plessi ospedalieri dislocati nell’ambito di Avellino, dunque dopo aver costruito un’azienda ospedaliera e parcheggio in modo megagalattico si tende a smembrare, nonostante gli spazi esistenti presso l’Azienda Ospedaliera Moscati anziché utilizzarli al meglio. Perché tanto spreco di danaro pubblico ed eventualmente casi di malasanità?
Si chiede inoltre di riconoscere come zone disagiate tutti i comuni irpini, in particolare quelli del Parco del Partenio e non continuare a tagliare i presidi e le unità mediche di Guardia Medica sul territorio”.