Incessante attività della Compagnia di Montella che, nell’ambito dei servizi predisposti dal Comando Provinciale Carabinieri di Avellino, ha posto in essere una serie di servizi finalizzati alla prevenzione e la repressione dei reati connessi al bracconaggio ed al maltrattamento degli animali.
Il dispositivo è stato minuziosamente predisposto all’interno dei luoghi protetti dell’Alta Irpinia dove già negli anni scorsi si erano verificati casi di bracconaggio, specie da parte di cacciatori provenienti dall’area napoletana e salernitana, che sistematicamente giungono in Alta irpina in occasione del fine settimana.
I controlli scaturiscono anche da qualche spiacevole incidente verificatosi nelle scorse stagioni venatorie nel corso delle quali, in più di un caso, qualche cacciatore era stato attinto da pallini vaganti sparati da altri cacciatori durante le numerose battute di caccia che si svolgono nei boschi della verde irpinia.
L’intenzione dei Carabinieri è quella di censire, con minuzia, tutti coloro che si recano in Alta Irpinia per cacciare, sanzionando chi utilizza armi ed artifizi proibiti o caccia specie protette.
Nell’ambito di tali servizi, i militari, grazie alla proficua attività info-operativa e confortati anche da alcuni spunti informativi derivanti dall’approfondita conoscenza dell’ambiente e della realtà locali, negli ultimi giorni, hanno effettuato numerosi controlli.
Tra i molteplici controlli effettuati, i Carabinieri della Stazione di Paternopoli, nella giornata di ieri, hanno denunciato un pregiudicato che, proveniente dall’Hinterland napoletano si è reso responsabile di maltrattamento di animali e bracconaggio.
I Carabinieri, infatti, nel corso di una specifica attività perlustrativa, hanno fermato il bracconiere che, in una zona montana, aveva appena catturato oltre 20 volatili di specie protetta, utilizzando trappole e richiami vietati.
Lo sprovveduto bracconiere, che già in passato era stato denunciato per analoghi reati, colto sul fatto dai Carabinieri della Stazione di Paternopoli non ha potuto fare altro che ammettere le proprie responsabilità. Alla luce degli univoci elementi di colpevolezza raccolti, è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Benevento per “bracconaggio” e “maltrattamento di animali”, in quanto per i cardellini catturati è vietata la caccia e la detenzione.
L’attrezzatura utilizzata (trappole, richiami acustici, picchetti, rete a maglia stretta ecc.) è stata sottoposta a sequestro.
Nell’ambito del ambito medesimo dispositivo, inoltre, a Montella (AV), i Carabinieri della locale Stazione, hanno sequestrato un richiamo acustico a funzionamento elettromeccanico con amplificatore di suono, perfettamente funzionante. I bracconieri, in questo caso, approfittando dell’oscurità e della fitta vegetazione, riuscivano a dileguarsi, facendo perdere le proprie tracce.
I volatili, invece, sono stati immediatamente nel proprio habitat naturale, in aperta campagna nei pressi del ponte di Annibale, un’antica e maestosa opera architettonica risalente al periodo romano situata a San Mango sul Calore e fatta costruire, secondo la leggenda, proprio da Annibale per conquistare la Puglia.
Il bracconiere, oltre alla denuncia in stato di libertà, è stato allontanato dai Carabinieri che hanno immediatamente avviato nei suoi confronti, il procedimento per il rimpatrio con foglio di via obbligatorio, in maniera tale da escluderne nuove ed ulteriori trasferte in Alta Irpinia.