Le radici di questa giornata dedicata al cibo e al relax sono molto più antiche di quanto si possa immaginare e la sua nascita coincide con gli albori della Roma imperiale.
La festività quindi è piuttosto antica e se oggi fa rima con abbuffate al mare o in montagna, un tempo non era proprio così.
A istituirla fu l’imperatore romano Augusto nel 18 avanti Cristo, ben duemila anni fa. Per questo motivo il suo nome deriva dalla locuzione latina Feriae Augusti. Si trattava di un momento dedicato al riposo e ai festeggiamenti dopo la fine dei lavori agricoli. All’epoca non si organizzavano grigliate o giornate al ristorante, ma corse di cavalli. I lavoratori ottenevano delle mance e gli animali da traino venivano “vestiti” a festa e fatti riposare.
Ma attenzione è bene sapere che all’epoca si festeggiava il primo di agosto.
Lo slittamento al 15 è dovuto alla religione cattolica, la Chiesa ha infatti deciso di fare coincidere Ferragosto con l’Assunzione di Maria.
La tradizione delle gite fuori porta, invece, è nata nel Ventennio fascista. Era il regime stesso a organizzarle con l’ausilio delle associazioni di dopolavoro. Accessibili a ogni classe sociale non era previsto il vitto, motivo per cui nacque un’altra tradizione: quella del pranzo al sacco.
Ferragosto è una fucina di tradizioni: da quella lombarda che vedeva i datori di lavoro donare soldi o cibo agli impiegati, ai piatti immancabili. Che non sono pochi, perché un imperativo del 15 di agosto è quello di mangiare bene. Che sia una grigliata, una mangiata in spiaggia o una capatina al ristorante al cibo non si rinuncia. Nel passato il piatto tradizionale era il piccione arrostito, ma ora la varietà è molto più ampia e va dal pollo, al riso con piccione senza dimenticare i dolci. Ferragosto nella cultura italiana ha un ruolo centrale e non sono pochi i film che sono stati dedicati a questa giornata: da “Un sacco bello” con Carlo Verdone a “Pranzo di Ferragosto” che ha vinto un premio alla Mostra del Cinema di Venezia, fino a “Ferragosto in bikini”.