Celebrata con travestimenti, scherzi e dolci tipici, ha origini antichissime. L’Italia vanta la presenza di alcuni dei Carnevali più belli e famosi del mondo. Una curiosità? I coriandoli vennero inventati nel 1875 dall’ingegnere Enrico Mangili di Crescenzago.
Da Venezia a Rio De Janeiro, tra maschere, travestimenti, dolci e scherzi. Il termine Carnevale deriva dalla locuzione latina «carnem levare» — «privarsi della carne» –, con un riferimento all’ultimo banchetto che secondo la tradizione si teneva l’ultimo giorno prima di entrare nel periodo di Quaresima. La data è strettamente legata a quella della Pasqua: al termine dei festeggiamenti, infatti, arriva il Mercoledì delle Ceneri che segna l’inizio della Quaresima, un periodo caratterizzato, invece, da una maggiore sobrietà, anche spirituale.
Una piccola differenza è rappresentata dal Carnevale ambrosiano, la cui particolare durata – finisce infatti con il «sabato grasso», quattro giorni dopo rispetto al tradizionale martedì – sembra risalire a un pellegrinaggio del vescovo Ambrogio che aveva annunciato il suo ritorno «in tempo per celebrare con i milanesi le ceneri». La popolazione posticipò il rito alla domenica successiva per aspettarlo. È nel Medioevo che ritroviamo molti aspetti della festa attuale.
Nel 2019 — ad esempio — Pasqua sarà il 21 aprile:il giovedì grasso cadrà il 28 febbraio, mentre il martedì grasso sarà il 5 marzo. Da mercoledì 6 marzo (mercoledì delle Ceneri) inizierà la Quaresima. Fanno eccezione Milano e le parrocchie che seguono il rito cosiddetto «Ambrosiano».
Il Carnevale italiano si distingue per le sue maschere regionali e tradizionali, ognuna con le proprie caratteristiche: da Arlecchino a Pulcinella. E ogni regione ha anche i propri dolci tipici e tradizionali, come le chiacchiere, conosciute anche come frappe o bugie. L’Italia vanta la presenza di alcuni dei Carnevali più belli e famosi del mondo: Venezia, Viareggio, Putignano, Ivrea e altri.
Una curiosità? Uno dei simboli del Carnevale sono, assieme alle stelle filanti, i coriandoli di carta che nacquero nel 1875 da un’idea dell’ingegnere Enrico Mangili di Crescenzago, Milano. L’ingegnere li realizzò a partire dalle carte traforate usate per l’allevamento dei bachi da seta. Un’invenzione contesa con un altro ingegnere di Trieste, Ettore Fenderlche, che nel 1876 ritagliò dei triangolini di carta.