«Basta chiacchiere e slogan politici, lo sviluppo riparte con le idee». Gerardo Sirignano, assessore con delega ai Pip del Comune di Mirabella Eclano, in occasione dell’ultima seduta di Consiglio, ha evidenziato il proprio impegno per coinvolgere le migliori energie del tessuto produttivo locale.
L’ingegnere ha ribadito l’importanza dell’operazione di assegnazione dei lotti evidenziando la necessità di dare maggior rilievo alle imprese che, con le loro iniziative, possono creare nuovi posti di lavoro: «Siamo riusciti a completare quest’opera grazie all’impegno di chi tutti i giorni garantiva con la sua presenza il rispetto dei piani di lavoro concordati con impresa, tecnici e RUP. In questo percorso è stato costantemente coinvolto in maniera attiva anche il Comune di Bonito interessato al piano PIP. Servono progetti e realtà che guardino all’avvenire, capaci di investire su prodotti innovativi e non su modelli fotocopia in grado di creare solo cattedrali nel deserto. Se vogliamo far ripartire quest’area è utile coinvolgere le forze sane con progetti credibili esercitando i necessari controlli affinchè quanto evidenziato nei business plan approvati venga rispettato».
Per l’esponente di maggioranza, le prerogative da tenere in considerazione sono il mercato e lo stato di salute delle aziende. «Vogliamo solo realtà sane e capaci di assumere giovani. Ai fini della scelta, dovremo analizzare: proposte tecniche, bilanci degli ultimi anni, clienti consolidati».
L’assessore, rispetto a una questione così delicata, inoltre, ha ritenuto utile mettere da parte le bandiere dei partiti. «Chi amministra deve badare al bene della collettività. Ritengo prioritario aprire un confronto costruttivo con le imprese, capire le loro potenzialità, cercando di premiare chi vuole dare e non soltanto avere. Intendo avviare un confronto, nel rispetto dei ruoli, anche con la minoranza. Rispetto a temi così importanti, cercherò di rappresentare al meglio, con tutto l’impegno necessario, l’Amministrazione. Sono certo che il sindaco sosterrà questo modo di pensare, altrimenti non farebbe altro che generare confusione e accavallamenti di ruoli, determinando altresì il sorgere di attriti tra i suoi collaboratori, a discapito dello sviluppo della comunità».