Sulla costa ovest del Canada, dove l’Oceano Pacifico ha trascinato a riva una piccolo di orca, è stato eseguito un salvataggio ai limiti dell’incredibile presso la baia canadese di Hartley Bay, nella Columbia Britannica. Erano le prime ore del mattino quando un uomo che passeggiava lungo la costa nota un’orca spiaggiata tra le rocce. Nel panico, l’animale piangeva in cerca di aiuto. L’uomo contatta i soccorsi. La guardia costiera interviene immediatamente, affiancata da degli specialisti di mammiferi marini delle associazioni ForWhales e WWF. Bisogna agire in fretta, soprattutto se si considera che nessuno può stabilire da quanto tempo l’animale si trovava in quelle condizioni. Giunti sul luogo, per tutta la durata del salvataggio, i soccorritori usano una pompa dell’acqua con lo scopo di mantenere l’animale idratato. Per non procurargli uno stress ulteriore, si avvicinano lentamente per ricoprirlo con dei panni imbevuti d’acqua. L’obiettivo: proteggere la sua pelle delicata dai raggi solari, mortali per il mammifero marino. Fortunatamente, la marea non avrebbe tardato a salire mettendo fine alla sua agonia. Così, dopo sei ore, l’acqua raggiunge un livello tale da permettere a l’orca di riprendere il largo. Accompagnata da degli applausi di incoraggiamento, nuota verso la sua famiglia che non si era mai allontanata dalla baia, allertata dalle grida della piccola orca. In Italia, evidenzia, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, non siamo abituati, ma ci sono zone del mondo in cui purtroppo si spiaggiano animali mastodontici come balene e orche. In questo caso sarebbe destinata a morte certa se non fosse per l’intervento degli uomini, che ci mettono 8 ore di straordinaria pazienza per salvarle la vita. La fiducia nel genere umano sta aumentando dopo queste immagini