Il poeta e scrittore Raffaele Urraro, scrive una bellissima lettera ad Alessia Bellofatto

Il poeta  e scrittore Raffaele Urraro, scrive una bellissima  lettera ad Alessia Bellofatto

I suoi genitori che l’hanno incontrato alla festa dei libri e dei fumetti di Avella, dove l’autore ha presentato il suo ultimo romanzo “Questa maledetta vita” autobiografia di Giacomo Leopardi ci hanno chiesto di pubblicarla.

Carissima Alessia,

non è vero che non potrai leggere le mie parole: le parole dei poeti arrivano alle stelle e se non si fanno leggere, almeno si fanno ascoltare. E sono sicuro che le mie parole saranno ascoltate da te perché quando parla il cuore di un poeta, le sue parole arrivano dove vogliono, anche al di là degli orizzonti e al di là del tempo. E tu lo sai. Nella letterina di Natale del 2002, infatti, hai scritto: Papà e mamma, sogno di fare la scrittrice e spero qualche volta, di pubblicare qualcosa… voglio essere conosciuta grazie alle mie storie. Spero di realizzare il mio sogno anche con il vostro aiuto. Questo è il regalo che vi chiedo”.

Che cosa vuol dire tutto questo? Che quando dicevi queste parole, anche se avevi appena 8 anni, avevi già compreso il valore delle parole dei poeti nelle quali mostravi già di avere una grandissima fiducia e riporre un grandissimo amore. Già allora disegnavi i tuoi orizzonti, guardavi al futuro abbandonandoti nelle braccia delle Muse. Non è andata così, purtroppo. L’Angelo della morte ha voluto strapparti non solo ai tuoi genitori, ma anche a quanti ti conoscevano e ti volevano bene.

Io non ti ho mai conosciuta, ma adesso ti conosco: papà e mamma mi hanno regalato, il 29 aprile scorso ad Avella, il tuo Cantico delle Creature. Arrivato a casa l’ho sfogliato con religiosa attenzione e con grande amore: il Cantico di San Francesco, già ricco di per sé di fulgente poesia e di un lirismo eccezionale, l’hai accompagnato e arricchito con la poesia delle tue immagini. E perciò il tuo lavoro, fatto stampare dai tuoi genitori che vivono ancora nella sofferenza e nella nostalgia il loro amore per te, risulta essere un prezioso gioiello di innocenza pura, di animo candido e nobile pur nella sua semplicità.

Ma è la tua poesia, La corteggiatrice a vita, che, al di là di qualche imperfezione formale giustificabile in una poetessa ancora bambina, si presenta come la più bella testimonianza di ciò che eri e, soprattutto, di ciò che saresti stata se.… La poesia è bellissima e le immagini sono semplicemente vertiginose: la luna lucente riflette la sua luce nei tuoi occhi rendendoli più dolci e più candidi; la luna si rifugia nell’angolo del cielo a lei abituale e di lì avvolge la sera in un dolce velo creando un’atmosfera forse di mistero e di intimità; e il ponticello sul laghetto viene raddolcito dalla musica di un cielo stellato mentre le piante colorano il prato tinteggiandolo della loro vegetazione.

E allora, ecco la tua domanda: chissà dove il ponticello ci conduce, se in vie tortuose o in strade libere. Non si sa: si sa soltanto che esso, nella sera corteggiata dalle stelle e dal chiarore della luna, conduce nei suoi campi di grano e nella sua verde valle. Forse conduce anche in quella terra della felicità nella quale non sei potuta andare.

Poesia allo stato puro. Senza artifici retorici che tante volte falsificano le idee che si vogliono esprimere, senza arzigogoli artificiali, senza sovraccarichi di parole, ma soltanto ricca della forza delle tue immagini, della tua fantasia, della dolcezza dei tuoi sentimenti.

Altro non so e non voglio dirti. Ora che ti sei liberata dal peso della tua terrestrità e vaghi nei sentieri delle stelle, puoi contemplare le nostre fragilità, sorridendo e tentennando il tuo capo, come a volerci commiserare. Ma stai pure tranquilla: i tuoi genitori, come stanno facendo, si adoperano in ogni modo per non far scomparire la tua dolcezza, la tua fantasia, il tuo amore per la poesia.

Che la terra ti sia lieve, carissima Alessia.

Ti saluto con grandissimo affetto. Raffaele Urraro.

Biografia

Raffaele Urraro è nato a San Giuseppe Vesuviano dove tuttora vive e opera. Dopo aver insegnato italiano e latino nei Licei, ora si dedica esclusivamente al lavoro letterario. Giornalista pubblicista, collabora come redattore alla rivista di letteratura e arte «Secondo Tempo» diretta da Alessandro Carandente, ma suoi interventi critici, con saggi e recensioni, sono presenti anche su molte altre riviste. Ha pubblicato numerose raccolte di poesie, saggi di poetologia e di critica letteraria, ha condotto varie ricerche nel campo della cultura popolare vesuviana e, relativamente alla letteratura latina, insieme a Giuseppe Casillo ha prodotto varie collane di classici e una storia della letteratura. Presso l’editore Olschki ha pubblicato, nel 2008, Giacomo Leopardi: le donne, gli amori, e nel 2016 sempre con Olschki “ Questa maledetta vita” l’autobiografia di Giacomo Leopardi.