Cresce la sensibilità degli italiani nei confronti dell’ambiente: sempre più cittadini sono interessati alle sorti della natura, agli effetti dell’inquinamento, allo spreco di risorse. Ce lo dicono le indagini di Eurobarometro e addirittura sorprende positivamente che il 40% degli intervistati tra i 15 e i 30 anni vogliono che venga promosso il cambiamento di abitudini tramite iniziative ecocompatibili quali i trasporti sostenibili o i sistemi di riciclaggio in tutta Europa.
Come mai allora durante tutta questa campagna elettorale la parola “ambiente” sembra esser diventata una specie in via di estinzione? Anche i grandi nomi dell’ambientalismo tradizionale sono stati epurati. Eppure super partes ci ha pensato anche Papa Francesco, il pontefice a impatto zero che prima del G7 aveva regalato a Trump dei libri sull’ambiente e che sistematicamente richiama all’ordine sulla necessità di invertire la rotta e dire stop all’inquinamento. E invece no, la nostra classe politica non è per nulla green oriented. Persino Xi Jinping, leader cinese del Partito comunista al congresso del suo partito ha fatto diventare “ambiente” la parola chiave del suo discorso. Pure un politico della Cina, potenza industriale che in fatto di inquinamento e contributo ai cambiamenti climatici ha le sue responsabilità. Nessun programma elettorale ecocentrico, nessuna svolta ambientalista che pure porterebbe una ventata di novità in politica. Nulla si intravede all’orizzonte. Solo proclami epidermici, qualche frase fatta copiata dal passato, qualche cenno alla “green economy” ma solo perché sembrerebbe un fatto di moda. Ma in sostanza sembra che l’ambiente non interessi a nessuno. Meglio dar fiato alle trombe con polemiche tanto sterili quanto noiose o impegnarsi concretamente nei confronti dell’ambiente? Noi siamo dalla parte dell’ambiente, promuoviamo un ambientalismo positivo che non cristallizza i paesaggi e gli ecosistemi ma valorizza i comparti ambientali di cui l’uomo deve fruire con rispetto. Come ha recentemente affermato il prof. Vincenzo Pepe, presidente di FareAmbiente, è necessario che tutte le associazioni ambientaliste facciano rete e pressione alla politica affinchè si prenda in seria considerazione il problema. E il movimento ecologista europeo del quale anche la sottoscritta è espressione, promuove la corretta gestione delle risorse naturali non lo sfruttamento, argomenti tra l’altro alla base della mia candidatura. Noi riteniamo che non debba passare inosservato che dall’indagine di Eurobarometro venga fuori che siano proprio i giovani a fare da motore propulsore di una rinnovata attenzione all’ambiente. D’altronde la sostenibilità ambientale è un modello politico che si preoccupa di assicurare alle future generazioni lo stesso stock di risorse di cui dispongono le generazioni attuali. Per molti, anche troppi, invece fare ambiente è “costringere “ le famiglie a usare sacchetti bio!
Ufficio Stampa – Candidato al Senato Collegio Campania 01 – Anna Zollo