È stato spostato a domenica 9 ottobre l’appuntamento con il Motoraduno “Memorial Vincenzo Liguori”. Rinviata a causa delle abbondanti precipitazioni che nella mattinata di domenica hanno colpito l’intera area vesuviana, la sesta edizione della manifestazione dedicata alla memoria del compianto meccanico di Pollena Trocchia tragicamente scomparso nel gennaio del 2011 riproporrà la stessa organizzazione degli anni scorsi, con gare di lentezza e di agilità su due ruote, sfilata di Vespe, moto e scooter per le strade del paese vesuviano e premiazione finale dei partecipanti. L’appuntamento è sempre a partire dalle ore 8:30 nell’area mercatale di via Esperanto, dove sono attesi diversi Vespa club e gruppi di amanti delle due ruote da varie parti della regione Campania e non solo, che ancora una volta attraverso la loro presenza e il rombo dei motori dei loro veicoli lanceranno un messaggio fatto di memoria e rifiuto della criminalità organizzata. Intorno alle 10, poi, il benvenuto ai partecipanti con i saluti di Liberi Pensieri, l’associazione che ormai da anni organizza il Memorial di concerto con la famiglia Liguori, e dell’amministrazione comunale di Pollena Trocchia, nella persona del Sindaco Francesco Pinto. A seguire le sfide tra i partecipanti (10:30), la sfilata delle due ruote (11:30) e la consegna dei premi (12:30). “Le piogge dell’altra mattina hanno costretto a un cambio di programma, ma gli organizzatori, a cui va un doveroso quanto sentito ringraziamento, si sono subito attivati per la nuova data di un’iniziativa il cui spirito resta inalterato, quello di condannare, con parole ma anche con atteggiamenti di resistenza quotidiana, la violenza e i soprusi” ha detto il Sindaco Pinto. “Siamo rammaricati che domenica scorsa il meteo non sia stato favorevole, ma non ci fermiamo. Domenica 9 – ha dichiarato Gianni Ognibene, presidente dell’associazione “Liberi pensieri” – saremo in strada a ricordare la figura di Vincenzo Liguori. Da cinque anni portiamo avanti questa manifestazione anche per la solidarietà alla famiglia e per la denuncia di tutte le illegalità. Il rammarico che ci portiamo dentro è che tutt’oggi ancora nessuno ha pagato per quel crimine”.