Al circolo della stampa di Avellino è stato presentato il nuovo bando del concorso internazionale di arte e poesia “Avellino in versi”, un appuntamento che si rinnova ogni anno, giunti all’VIII edizione non possiamo che apprezzare l’interesse che si nutre e l’affezione che ne scaturisce.
Di anno in anno si arricchisce di contenuti, di persone splendide che desiderano attraverso l’arte, la letteratura e i versi raccontare il tempo presente, con pensieri e opere, che si caricano di significato, di messaggi e di intenzioni. Azioni e riflessioni che danno memoria e valore ad ogni passo. Non è vero che tutto è perso e inutile. Anzi, ci sono tutti gli elementi, per lavorare, per costruire legami e rapporti e fornire spazi concettuali e valoriali.
Invitiamo i giovani a sperimentare la comunità, a generare flussi, a incontrare le loro passioni a farne un capolavoro e a reagire con determinazione alle sfide future, gli strumenti ci sono, sono stati in luogo, denunce, svolte. L’importante è esserci con l’incomunicabilità ansiogena di un silenzioso presente che non è ammasso di violenza e sopportazione, ma evidenza di un condensato di pensieri, osmosi e calde emozioni. L’eruzione è un’esplosione scintillante, spettacolo di una natura che rompe con tutto e delinea il nuovo paesaggio.
Nessuna catastrofe porta con sé solo distruzione. È la capacità di reagire sempre e di vedere oltre.
Quest’anno dedichiamo una sezione del concorso a Pier Paolo Pasolini, a cento anni dalla sua nascita, in ricordo di un personaggio poliedrico, profeta che ancora oggi ci parla attraverso le sue opere.
Pasolini ha una visione inglobante, universale e diretta. Attualissimo, si destreggia nei discorsi senza filtri e senza giudizi.
C’è molto da dire in questi spazi e sprazzi di vita vissuta.
Ed ecco che il concorso trova attinenza e combinazione.
Ora tocca ai sensibili e agli audaci scoprirsi e stupirsi del suono delle parole mai pronunciate, dei tattici colori che danno forma alle immagini e dei racconti che sostano dentro.