Neanche la stagione estiva è servita a rimettere in carreggiata il turismo irpino. Nel bilancio dell’Abbac Confesercenti si parla di “stagione turistica tra luci e ombre in Campania”. Bene il comparto ricettivo extralberghiero con +5 per cento, in linea con i dati nazionali. Volano le strutture di lusso, meno bene quelle di un target medio basso, si riducono i giorni di permanenza. L’Abbac Confesercenti rivolge inoltre «un appello alla Regione perchè avvii un piano straordinario per il turismo per risolvere annose questioni, individuando una strategia operativa su qualità dei servizi di accoglienza, infrastrutture e competitività sul mercato internazionale. I dati nazionali ci confortano e quelli regionali offrono in alcuni casi significative sorprese», conferma Agostino Ingenito, presidente nazionale dell’Aigo Confesercenti, con un ruolo regionale in Assoturismo Campania. Dormire in b&b, case ed appartamenti per vacanze e agriturismi piace sempre più, e non solo ad una clientela straniera. Ma resta il problema dell’abusivismo, l’improvvisazione con mancati controlli, un rapporto non sempre lineare tra qualità e prezzo, mentre aumenta il fenomeno delle false recensioni e delle truffe. Dall’osservatorio associativo emergono dati positivi, seppur con lievi flessioni, per il numero di presenze rispetto allo scorso anno. Se luglio ha in alcuni casi ridotto quasi del 40 per cento le aspettative rispetto allo scorso anno, agosto ha offerto il tutto esaurito per molte strutture in Campania. Tengono le maggiori località come la Penisola Sorrentina e la Costiera Amalfitana con un tutto esaurito soprattutto per le strutture extralberghiero di lusso. Per Napoli ridotta a un 1,5 la media di permanenza, mantenendo fede alla tradizionale vocazione soprattutto in agosto di località di passaggio. Tiene la media di circa il 60 per cento di permanenza a Salerno città. Soffrono le aree interne, interessante il leggero aumento di presenze in Irpinia ma flessioni si registrano nel Beneventano e Alto Casertano. «La crisi economica ha ridotto la presenza di un target medio basso, ma aumentano invece nella nostra regione le presenze di ospiti che pretendono strutture di lusso – commenta Ingenito -, segnali che devono far riflettere il legislatore regionale. E’ necessario riunirsi ad un tavolo ed avviare un piano condiviso, la Regione colga l’occasione della programmazione delle risorse europee per garantire ai privati ristrutturazioni e percorsi di qualificazione e risolva il conflitto di competenza per infrastrutture e servizi. Il turismo è una leva economica significativa per la Campania e vanno avviate politiche innovative con strategie low cost per non perderne in competitività. C’è bisogno di una sterzata per un piano autentico di accoglienza, individuando chi fa cosa e perché nella filiera istituzionale per viabilità e infrastrutture. Per le aree interne – conclude – chiediamo di puntare su alberghi diffusi».