di Pasquale Ercolino
Abbiamo appreso dai giornali Turchi la notizia che il prezzo delle nocciole ha raggiunto le 13 lire corrispondente a €7.80 al chilo/p.r..
Trovate il link per accedere direttamente alla notizia http://www.orduolay.com/findik-fiyati-13-liraya-cikti.
Nello stesso articolo si aggiunge che se questo è il prezzo delle nocciole della campagna 2015, il prezzo con cui si aprirà la nuova stagione sarà sicuramente più alto (Fig.1).
A partire dal 10 agosto arriveranno sul mercato le nocciole della nuova stagione e subito dopo i prezzi potranno ulteriormente aumentare dato che le associazioni dei produttori Turchi hanno dichiarato di non voler vendere a meno di 15 lire turche (corrispondente a € 9.00 al chilo/p.r.). Vi ricordiamo che le nocciole che arrivano in Italia dalla Turchia hanno delle tasse per dazi pari al 4%: ai prezzi attuali tutto questo si traduce in ulteriori 30/40 centesimi di euro/chilo da aggiungere al prezzo fissato in Turchia.
Per tutto quanto sopra, anche coloro che avevano ancora il prodotto 2015 si sono ritirati dal mercato in attesa di poter vendere a prezzi più alti.
Alla situazione tragica della nuova campagna 2016 bisogna aggiungere il dato al 31 maggio 2016 delle vendite globali Turche di nocciole in guscio pari a 543 mila tonnellate (Fig.2) a cui, sulla base del dato di esportazione di giugno pari a 20 mila tonnellate di prodotto sgusciato, bisogna aggiungere ulteriori 80 tonnellate in guscio previste per il mese di giugno e di luglio. Sommando tutto, quindi, la campagna 2016 chiuderà con un venduto di circa 620 mila tonnellate rispetto alle 683 mila tonnellate prodotte per cui il riporto dell’annata 2015 sul 2016 sarà di solo 60 mila tonnellate in guscio (30 mila tonnellate sgusciate): dato molto più basso delle 130 mila tonnellate dichiarate dalla Ferrero 3 mesi fa.
Anche la situazione in Campania è completamente ferma dato che tutte le fabbriche saranno chiuse per ferie fino a ferragosto. Un vero prezzo di mercato non esiste dato che nessun venditore è tanto ingenuo da fare il prezzo se poi nel mercato non ci sono nocciole da comprare.
Al momento l’unico errore che potrebbero fare gli agricoltori è quello di cadere nella trappola degli intermediari che tendono a sminuire la catastrofe Turca enfatizzando invece i buoni raccolti di alcuni territori Irpini; vi ricordiamo quanto pensiamo vi sia già noto: gli intermediari guadagnano nel passaggio di mano del prodotto; a loro che le nocciole vadano a 200 euro al quintale o a 300 euro al quintale non interessa; l’unica loro criticità è se il flusso di vendita si interrompe; è normale quindi che inventino tutti gli stratagemmi possibili per poter comprare il prodotto dagli agricoltori; siamo certi però che i contadini oramai siano tutti perfettamente informati della situazione mondiale e che quindi vendano esclusivamente sulla base di una loro scelta e non sulla base dell’interesse e delle chiacchiere degli intermediari.