Le sette meraviglie dei Carnevali d’Irpinia per due eventi che hanno puntato tutto sulla valorizzazione del folclore irpino attraverso la memoria ed il divertimento. Un altro grande successo dell’associazione Carnevale Princeps Irpino – Carnevali Irpini Riuniti, che come ogni anno si pone l’obiettivo di raccogliere le più significative espressioni di una delle tradizioni di maggiore suggestione della provincia di Avellino: il Carnevale, appunto. Gli eventi di Princeps si sono svolti nel week end appena concluso tra Forino e Montemarano.
Montemarano ha rappresentato il cuore di questo progetto ed è stata proprio una delle capitali del Carnevale irpino ad ospitare Princeps: “Come comunità – dichiara Beniamino Palmieri, Sindaco di Montemarano – siamo stati onorati e molto contenti di aver ospitato quella che è una efficace sintesi tra le varie espressioni del Carnevale irpino. La manifestazione è stata ospitata da Montemarano e non è un caso perché quella di Montemarano è una comunità che vive il Carnevale come un’esigenza che caratterizza l’esistenza di ogni cittadino. Il nostro compito oggi è quello di comprendere come intercettare flussi di pubblico sempre più consistenti e di far crescere sempre di più l’interesse del pubblico, per determinare la giusta ricaduta economica che dal Carnevale inteso nella sua complessità e interezza può derivare”.
Il Carnevale Princeps Irpino è costituito dal Carnevale di Montemarano, Carnevale Castelveterese, Zeza di Capriglia Irpina, Zeza di Mercogliano, Mascarata di Serino, Ballo ‘o Intreccio di Forino, Borgo Carnevale Città di Montoro. “Sono stato orgoglioso – spiega Roberto D’Agnese, ideatore dell’associazione Princeps e direttore artistico – di aver contribuito a portare il progetto Princeps a Montemarano, mio paese e patria del Carnevale. Continuiamo con una nuova carica in quello che è un progetto ambizioso, finalizzato a costruire una visione unitaria, nel rispetto delle differenze di ciascuno, del Carnevale irpino. Siamo certi che questa sia la strada migliore per valorizzare questo straordinario patrimonio culturale dell’Irpinia”.