Con una produzione mondiale in crescita costante da tempo, la frutta secca a guscio si conferma una categoria brillante in un panorama generale abbastanza difficile. I principali prodotti sono mandorle, anacardi e noci, mentre i produttori leader sono Usa, Turchia, Iran e Cina. Ottimi riscontri anche sul lato consumi, sia per i Paesi ad alto reddito che per quelli a medio reddito. In questo contesto, la bilancia commerciale italiana conferma il suo trend negativo.
Produzione mondiale di frutta secca: le categorie
Le produzioni mondiali, fornite dall’International Nut and Dried Fruit Council Foundation (Inc) e di seguito riportate nei grafici, si possono riassumere per la frutta secca da albero in oltre 3,78 milioni di tonnellate nell’annata 2015/16 con una crescita del 5% rispetto alla stagione precedente e del 52% rispetto al 2005/06. Le nocciole sono il prodotto che ha registrato la maggior crescita, con un incremento del 37%, raggiungendo quota 488mila tonnellate (Fonte: Inc).
I protagonisti della produzione mondiale
In testa alla classifica della produzione di frutta a guscio gli Stati Uniti, con quasi 1,3 milioni di tonnellate al 2015, seguiti da Turchia (531mila tonnellate), Iran (272mila), Cina (252mila), India (187mila) e Costa d’Avorio (171mila). Anche in termini di crescita percentuale gli Stati Uniti fanno la parte del leone, raggiungendo un tasso di crescita rispetto al 2004 del 68%. A seguire la Cina con un aumento del 50% e la Turchia che è cresciuta dal 2004 del 31% (Fonte: Inc).
Il consumo mondiale di frutta a guscio
Stando ai dati Inc 2015/16, il consumo di frutta a guscio mondiale è aumentato, rispetto alla decade precedente, del 59%. Del totale consumi, i Paesi ad alto reddito rappresentano il 56%, mostrando un incremento medio negli ultimi cinque anni del 17%. Parlando di tassi di crescita dei consumi, è importante notare che negli ultimi dieci anni i Paesi a reddito medio (esempio: Cina, India, Sudafrica) hanno raddoppiato il loro consumo di frutta a guscio.
Import-export italiano, si allarga la forbice
Continua il trend negativo della bilancia commerciale italiana: secondo i dati Istat elaborati dal Monitor Ortofrutta di Agroter, ha raggiunto nel 2015 un saldo negativo di 779 milioni di euro, complice soprattutto l’aumento dell’importazione di frutta a guscio, che passa da 958 milioni di euro a 1,1 miliardi di euro, a fronte di un export che aumenta “solo” di 70 milioni di euro e passa da 322 a 392 milioni di euro.
Una lieve ripresa, stimata sui primi 10 mesi dell’anno, è visibile nel 2016, legata principalmente a un incremento delle esportazioni del 12% rispetto al 2015, mentre l’import rimane stabile.
Gli effetti benefici della frutta secca: quanto ne sa il consumatore?
Le proprietà benefiche della frutta secca sono ormai universalmente riconosciute, ma fino a che punto il consumatore è conscio di questi effetti? Stando alle elaborazioni del Monitor Ortofrutta 2014 di Agroter, il 23% degli intervistati cita spontaneamente che le noci “fanno bene perché contrastano il colesterolo”, mentre una percentuale doppia (46%) cita lo stesso commento per “Danaco l”, mostrando come ci sia ancora spazio per comunicare al consumatore i vantaggi di consumare frutta secca.