Sabato 7 Febbraio si è svolta presso il Circolo della Stampa di Avellino, la Presentazione del Progetto “Coinvolgi-Menti”, finalizzato all’Integrazione sociale delle Disabilità, finanziato nell’ambito del Piano Azione Coesione “Giovani no profit” dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale. Al clima di grande condivisione hanno partecipato le Istituzioni – presenti il Sindaco di Avellino, alcuni assessori alle Politiche Sociali tra cui Giacomo Dello Russo, rappresentanti della Asl, Presidi, insegnanti e molti cittadini.
Franco Fioretti Presidente dell’Associazione E. Aprea Capofila della rete, Domenico Sarno Presidente Acli Avellino, Santa Caprioli e Andrea de Ruggiero Associazione Teatro Tecta Clan H, dott.ssa Federica Tarantino Presidente Libero per Tutti, Pasquale Romei Presidente 8 Maggio, dott.ssa Maria Gabriella D’Avanzo Presidente ARPAGEN, Cooperativa Il Ponte, hanno avuto la possibilità di raccontare la loro identità associativa e di spiegare il proprio ruolo all’interno della rete progettuale, trasformando così l’evento in un’occasione di scambio e proficuo confronto ‘vis à vis’.
Il progetto, definito dal Sindaco “Un fiore all’occhiello per la città”, nasce dall’idea di due psicologhe-progettiste avellinesi, la dott.ssa Mara Festa e la dott.ssa Maria Giuseppina De Cola, motivate da un particolare interesse per il ‘sociale’ e la visione comune riguardo al modo di essere nella relazione di aiuto: avere uno sguardo e un’attenzione duplice, al singolo e al suo contesto di appartenenza (in primis la famiglia) e, anche, al contesto relazionale più ampio, rappresentato dalla comunità intera. Il loro è uno sguardo psicologico che ricerca la “complessità”, provando a connettere singolarità e gruppalità, individualità e molteplicità, a vari livelli. Il progetto si pone in continuità con il lavoro svolto negli ultimi anni nelle Scuole di ogni ordine e grado di Avellino e provincia, teso a diffondere una cultura dell’incontro, della parità e valorizzazione della diversità.
Nel corso dell’incontro viene sottolineato il senso della parola “integrazione”: costruzione di dialoghi possibili, a più livelli, tra posizioni e punti di vista differenti in modo da attivare risorse sul territorio, di cui potranno beneficiare, non solo i disabili e loro famiglie, bensì tutta la comunità. “Si tratta in concreto di lavorare insieme, cooperare, in modo da partecipare attivamente alla crescita e miglioramento della qualità della nostra vita. Sviluppare capitale sociale, ossia una risorsa connessa all’appartenenza a una rete sociale, collegata all’interazione tra le persone, è fondamentale per poter contare su una rete di sostegno”.
Proprio su questa premessa, la rete progettuale è stata definita selezionando associazioni del terzo settore già operanti nell’ambito delle disabilità e mira a potenziare forme d’integrazione già presenti sul territorio e incrementare attività di prevenzione volte a ridurre l’emarginazione e l’isolamento delle persone disabili, con malattie rare e loro famiglie. Il dialogo fra tutti gli attori coinvolti ha infatti l’obiettivo di gettare le basi per future sinergie e possibilità di cooperazione tra istituzioni, associazionismo e partecipazione attiva della cittadinanza.
Come infatti sostiene Franco Fioretti, Presidente dell’Associazione Aprea, in qualità di capofila, “l’obiettivo generale è di lavorare in rete per potenziare le ‘abilità’ di ognuno”.
I beneficiari diretti del progetto sono i giovani tra i 14 e i 35 anni (normodotati, disabili/portatori di malattia rara) e loro famiglie. Nei prossimi mesi sono previste attività di sensibilizzazione alla popolazione circa i temi della disabilità/malattie rare; saranno attivati 6 laboratori tematici gratuiti: teatro, musica, circo sociale, arti terapie, psicocorporeo, socializzazione e tempo libero; previsti anche Gruppi di auto-mutuo aiuto a sostegno dei familiari dei pazienti portatori di disabilità. Il progetto vedrà impegnate come operatrici, in prevalenza, giovani donne (under 35) con specifiche competenze psicologiche.
Infine, il costante dialogo con il Dipartimento della Gioventù e il Servizio Civile, “permetterà non solo di dare voce, a livello nazionale, ai bisogni di Avellino e provincia, ma soprattutto di mettere in luce le risorse che man mano si andranno ad attivare e che consentiranno di valorizzare il nostro territorio e quindi di ottenere ulteriori finanziamenti”.