Il Parlamento Italiano ha deliberato per i cittadini affetti da fragilità, i disabili fra questi, una legge che impone agli Enti Locali ( Regione, Province e Comuni ) di predisporre e concertare per i singoli cittadini riconosciuti ” invalidi gravi ” un percorso esistenziale per il presente ed il futuro. Nell’anima della legge si vorrebbero semplificare tutte le singole procedure, che un disabile e la sua famiglia devono intraprendere per l’assistenza domiciliare, l’assistenza alle cure sanitarie, il supporto all’inclusione scolastica, un percorso agevolato per l’inserimento nel mondo del lavoro: una possibile chimera! Il Legislatore sembra non conoscere le croniche farraginosità presenti nelle Amministrazioni, come se si disconoscesse ” l’italiana affermazione “, che il dire ed il fare siano la stessa cosa! La Ministra Locatelli parla di avviare dal I° gennaio 2025 una “sperimentazione” del progetto di vita in nove distinte province, di cui tre individuate nel Sud della Penisola: quali siano non è dato sapere! A parere di chi scrive, sarebbe stata auspicabile ” una nuova legge- quadro “, che oggiano sulle eccellenze della 104/92, avesse organizzato a carico dello Stato l’insieme delle prestazioni da assicurare al disabile: l’assistenza sanitaria, l’assistenza domiciliare, l’inclusione scolastica, l’avviamento privilegiato al lavoro, una redditualità sociale, un supporto fiscale e materiale alle famiglie e così via! Dobbiamo augurarci che la legge sul progetto di vita, non divenga una cattedrale nel deserto!
Delegato alla disabilità – Vincenzo Serpico