“Una nuova scossa di terremoto con magnitudo 2.4 è stata avvertita intorno alle 16,05 di ieri in Alta Irpinia, territorio già devastato nelle cose e negli affetti dal sisma del 23/11/1980. Fortunatamente, non vi sono stati danni a persone o a cose. Più volte mi sono sforzato di sensibilizzare, senza ricorrere a battaglie campanilistiche e perseguire interessi particolari, l’attenzione sul CIMA (Centro per l’Innovazione nel monitoraggio Ambientale), con sede in Sant’Angelo Lombardi.
Il Cima è una struttura importante in materia di monitoraggio e di controllo dei rischi ambientali, in particolare quello sismico, ma è anche un centro di supporto alla Protezione Civile. Dopo la questione non risolta degli operai forestali con incalcolabili ricadute negative sulla gestione del dissesto idrogeologico, già fuori controllo, con la chiusura del CIMA si è assestato un altro colpo di scure che aggrava il già precario controllo del territorio. Dopo aver assistito ad una alzata di bandiera bianca dalla “cosiddetta classe politica”, mi sembra che anche i Sindaci dell’Alta Irpinia abbiano spostato il loro interesse più su aspetti particolari-partitici, che sull’interesse generale della collettività.
Fattomi promotore della volontà di tanti concittadini che mi sollecitano su questa iniziativa, avevo tentato di sensibilizzare attraverso i vari mezzi di comunicazione la voglia di riscatto dell’Irpinia chiedendo ai Sindaci, ai Consiglieri Comunali tutti, alla Società Civile di sollevare una nuova importante vertenza per l’Alta Irpinia, perché riguarda un Centro che doveva e deve rispondere alla domanda di maggiore sicurezza del territorio, della popolazione e delle sue risorse.
Preso atto, che nulla è stato fatto e che la Regione Campania continua, con i suoi rappresentanti istituzionali, ad ignorare e prendere in giro questa parte di territorio, propongo al Sindaco di Nusco De Mita, come Presidente del progetto pilota ed al consiglio composto da Sindaci dei comuni dell’Alta Irpinia, di inserire tra le priorità per quest’area, la riapertura dell’importante struttura CIMA, anche perché oltre alla sua strategica importanza, i Sindaci e gli amministratori tutti devono dare risposte concrete alle proprie comunità creando percorsi che portino concretezza e non piangendosi addosso.
L’apertura del centro CIMA potrebbe essere la prima pietra per iniziare un percorso che ha bisogno di strategie più lungimiranti e più complesse . Pertanto dico loro: anticipiamo gli eventi; non aspettiamo un nuovo disastro per attivarci, perché se dovesse succedere saremmo tutti responsabili per non essere intervenuti in tempo”. Così Luigi Rossi, consigliere comunale di Guardia dei Lombardi.