a cura della dr.ssa Sara Migliaccio (psicologa e neuropsicologa clinica)
A chi non è mai capitato di provare intense sensazioni di ansia o di paura anche di fronte alle normali difficoltà della vita? Anche quando sembra che tutto vada per il verso giusto veniamo assaliti dall’ angoscia e siamo in preda all’ insoddisfazione. La società in cui viviamo ci impone un tipo di vita frenetico sottoponendoci ogni giorno a continue pressioni che ci caricano fisicamente ed emotivamente innalzando il nostro livello di stress. Tutto questo ha un impatto sul nostro stile di vita non sempre salutare e predispone l’organismo ad una maggiore vulnerabilità alle malattie psichiche e psicosomatiche.
L’alimentazione squilibrata, l’assunzione di sostanze eccitanti come droghe, alcool e caffeina, il tempo trascorso in auto per raggiungere il posto di lavoro, gli eventi traumatici, la vita quotidiana e, soprattutto, la qualità del sonno non sempre positiva ma spesso disturbata, incidono in modo significativo sui sintomi. Accanto a questi fattori esterni che spesso “innescano” malattie psicologiche, come il sempre più frequente Disturbo di Panico, esistono fattori interni predisponenti che costituiscono un vero e proprio terreno fertile. Per fattori interni non ci riferiamo solo al ruolo della genetica, ma anche al ruolo di meccanismi di pensiero del tutto automatici: la nostra mente è continuamente attraversata, spesso in modo inconsapevole, da un flusso automatico di pensieri che si presenta sotto forma di ricordi, di immagini, di idee. Questi pensieri rimandano quasi sempre a giudizi, desideri, pianificazioni, preoccupazioni, aspettative o tentativi di controllo delle situazioni circostanti: è a questi che va attribuita in gran parte la responsabilità del nostro malessere. L’ obiettivo di questa Rubrica è diffondere informazioni e fornire risposte scientifiche, seguendo le Linee Cognitivo-Comportamentali di Terza Generazione, a tutti coloro che si trovano di fronte a questi sentimenti di inquietudine e che hanno sviluppato, nel tempo, diverse forme di disagio psichico, in particolare i Disturbi d’ Ansia, i Disturbi Depressivi, i Disturbi di Personalità, i Disturbi di Controllo dell’ Impulso (le Dipendenze), i Disturbi dell’Alimentazione, i Disturbi del Sonno e i Disturbi Sessuali (secondo i criteri del DSM-V). Si affronteranno, inoltre, temi riguardanti i disagi psichici dell’Età Evolutiva, dall’ ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività) ai DSA (Disturbi specifici di Apprendimento) da un punto di vista Clinico e Scolastico. Ed, infine, si darà spazio al coinvolgimento e alla riabilitazione dei processi cognitivi compromessi nelle Patologie Neurodegenerative, come le Demenze e la Malattia di Parkinson. A differenza di tutte le altre patologie, il disagio psichico è fortemente stigmatizzato, nonché vittima di stereotipi e pregiudizi. In un’epoca volta alla Performance, all’Apparenza e al Perfezionismo, tutto questo non fa altro che peggiorare le condizioni di chi soffre e ritardare la richiesta d’ aiuto, vissuta con intensi sentimenti di inadeguatezza e vergogna, peggiorando condizioni spesso banali. Eppure è proprio in questa epoca che la sofferenza psicologica è sempre più diffusa.