Buono il riscontro in Irpinia per i primi quattro bandi del Psr Campania 2014/2020 scaduti il 24 gennaio scorso con una dotazione finanziaria complessiva di 184 milioni di euro. Dalla provincia di Avellino sono, infatti, pervenute 425 domande sulle 2274 complessive presentate. Ne dà notizia Maurizio Petracca, presidente della Commissione Agricoltura del Consiglio Regionale della Campania.
Le domande fanno riferimento a quattro tipologie di intervento: la 4.1.1 che, con una dotazione finanziaria di 70 milioni, supporta gli investimenti produttivi che puntano a migliorare la redditività e la competitività delle aziende agricole; la 4.1.2 che, con 84 milioni di euro, è finalizzata al ricambio generazionale nelle aziende agricole e all’inserimento di giovani agricoltori qualificati; la 6.1.1 che, con una dotazione finanziaria di 25 milioni, fa riferimento al primo insediamento, e, infine, la 5.2.1.che, con 5 milioni, si rivolge in particolare alle imprese agricole del Sannio per i danni legati alle avversità atmosferiche dell’autunno 2015.
«Il riscontro che anche in Irpinia si registra – commenta Maurizio Petracca – è legato a mio avviso a due fattori: da un lato l’attesa che c’era e continua ad esserci sulle opportunità contenute nel Psr che conferma il rilievo strategico che l’agricoltura ha in Campania ed in particolare nelle aree interne della Campania, e dall’altro l’attività di informazione e di animazione territoriale che è stata portata avanti e che ha visto la Commissione Agricoltura in prima linea attraverso la promozione di incontri, seminari e convegni oltre ad una buona e mirata attività di comunicazione al riguardo».
«I bandi in questione – conclude Petracca – con le prime modifiche già introdotte in questa fase si sono rilevati, perciò, appetibili in particolare sul fronte del ricambio generazionale e del primo insediamento, oltre che in una logica integrata tra le due tipologie di intervento. Ancor di più nelle prossime programmazioni, queste stesse misure, con le modifiche che ci si augura saranno accolte dall’Europa e che come Commissione abbiamo fortemente sollecitato, faranno registrare a mio avviso un numero ancora più significativo di domande».