La Francia è sotto shock per la storia di un bambino di otto anni, annegato per punizione dai suoi genitori nell’acqua gelata della vasca da bagno dove lo hanno immerso ripetutamente provocandone la morte. E’ quanto hanno fatto una donna ed il suo compagno a David, un bimbo di otto anni, che hanno ucciso con crudeltà. Ora i due, sono sospettati di omicidio e tortura sul bambino, e si trovano detenuti in custodia cautelare. Il fatto è accaduto mercoledì in un edificio di quattro piani una zona tranquilla alla periferia di Nantes in via la Cremetterie a Saint-Herblain. La coppia aveva chiamato i vigili del fuoco mercoledì pomeriggio. Scattate subito le indagini, l’autopsia ha concluso che la morte è avvenuta per annegamento del ragazzo, “apparentemente in un contesto di violenza”, ed il suo corpo presentava diverse contusioni, ha riferito una fonte giudiziaria. Per diversi mesi, il bambino avrebbe subito “regolarmente abusi. Mercoledì, il giorno della tragedia, il piccolo David, è stato nuovamente punito e colpito con un oggetto non identificato al suo ritorno da scuola prima di dover sopportare “la punizione della vasca”, riempita con acqua fredda. Il corpicino del bimbo presentava evidenti segni di legature fatte con una corda che è stata trovata nell’appartamento, attorno a polsi e caviglie. David, nato in Costa d’Avorio e cresciuto dalla nonna, raggiunse sua madre in Francia nel tardo agosto 2016. La storia ha attirato l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica. Terrificante, barbarie inaudita, una vicenda che ha dell’incredibile commenta Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”e che scuote profondamente la coscienza civile. La barbarie è tra di noi. La violenza aumenta vertiginosamente.