(Riceviamo e pubblichiamo). La storia amministrativa degli ultimi decenni di Quadrelle impone alle persone intelligenti di buon senso e responsabili una doverosa analisi in termini democratici e civili. Infatti il comun denominatore di tale contesto e’ costituito dalla assenza di vera cultura politico-amministrativa e dalla incapacità di realizzare un progetto concreto di paese proiettato nell’ambito della città del baianese e di recitare un ruolo di primo piano a livello provinciale, regionale e nazionale. In questa fase risulta inesistente la partecipazione democratica alla costruzione di un percorso condiviso con inclusione consapevole di giovani e universo femminile,in grado di trainare il carro del rinnovamento e del cambiamento. Quadrelle oggi avrebbe bisogno di una svolta radicale e riformista finalizzata al bene comune.quali sono le soggettività che occupano il palcoscenico oggi in dinamiche pre-elettorali ? La risposta e’ semplice e spontanea: i soliti noti!! Aggiungiamo che tende a farsi strada attualmente quello che puo’ essere definito il “partito della conservazione e della sopravvivenza corporativa “della casta, che si sente unta dal signore. Dopo il recente disastro amministrativo, cosi’ oneroso per il nostro paese,non solo in termini finanziari, urge una rivoluzione culturale e democratica finalizzata ad un nuovo rinascimento civile,in cui tutte le ex figure apicali amministrative svolgessero un ruolo diverso dal loro protagonismo di candidati a svolgere mandato “sindacale”: il loro compito nobile potrebbe essere quello di “padri costituenti” per un cammino unitario proiettato alla formazione di una lista nuova che includa soggettivita’ competenti,capaci e in grado di dare nuova linfa al paese. Perche’ questo orizzonte di senso non potrebbe essere realizzato? La si smetta di fare il gioco delle tre carte perche’ a rimetterci sara’ solo ed unicamente il paese.
“Che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare così Solo che quando si tratta di rimboccarsi le maniche ed incominciare a cambiare, vi e’ un prezzo da pagare.ed e’ allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare”(G. Falcone).
COSTITUENTE PER UNA DEMOCRAZIA CIVILE E” RIVOLUZIONARIA”