di Gianni Amodeo
Una presenza attiva ed operosa, quella che esercita sul territorio, don Franco Iannone, alla guida della comunità parrocchiale della Maria Santissima dell’Annunziata; presenza che si sviluppa lungo gli itinerari sia della metodica e costante azione pastorale, di cui sono significative chiavi espressive le omelie delle celebrazioni eucaristiche che officia, coniugando con efficacia di sintesi letture sacre e att ualità, sia della piena disponibilità e partecipazione alle iniziative socio-culturali del contesto territoriale basso-irpino con interventi qualificati per profondità di analisi e riflessione.
Sono gli itinerari che don Iannone segue nella quotidianità dell’impegno sacerdotale, fondendolo con l’esercizio della docenza di Teologia trinitaria nella Pontificia Facoltà teologica, a Napoli, e di Ecclesiologia nello Studio teologico francescano interfamigliare della provincia sannita-irpina, a Benevento, e la della direzione dell’Istituto superiore di Scienze religiose, a Nola. E nel rapporto con il mondo della cultura, don Franco Iannone collabora con riviste religiose di indirizzo teologico, con la pubblicazione di saggi e articoli giornalistici; un ambito nel quale si colloca il testo, intitolato “ Una Chiesa per gli altri. Il Concilio Vaticano II e le religioni non cristiane”, di recente pubblicato ad Assisi dalla prestigiosa Casa editrice Cittadella; il volume, con prefazione del cardinale Kasper, focalizza il progressivo esaurimento della generazione dei Padri conciliari, testimoni e protagonisti del Concilio Vaticano II e il ruolo delle interazioni tra le religioni nella società contemporanea attraversata dalla diffusa e penetrante secolarizzazione. Una tematica di ampio respiro, che contiene tutti gli elementi con cui la Chiesa cattolica è chiamata misurarsi.
Un percorso che don Franco Iannone è venuto compiendo 25 anni fa, quando che l’Ordinazione presbiterale. E proprio in coincidenza con l’anniversario della consacrazione al sacerdozio, la piccola comunità di Quadrelle, con la fitta rete di relazioni umane con cui si connota, ha reso omaggio alla sua proficua presenza sul territorio nel professare e diffondere i valori del Vangelo. Una sequenza di eventi, con epicentro la Chiesa parrocchiale dell’ Annunziata e il monumentale Palazzo Mattis; sequenza di quattro giornate, aperta giovedì scorso con la celebrazione eucaristica, officiata da Monsignor Giuseppe Giuliano, vescovo della Diocesi di Lucera-Troia, con momento-clou vissuto nel segno del recital Parole e Musica, con cui la comunità e la rinomata Corale vesuviana di Ercolano hanno ravvivato il nutrito programma delle iniziative, a cui hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco Simone Rozza con l’intera compagine amministrativa locale e l’arcivescovo Beniamino Depalma. Una sequenza conclusa nella serata di domenica con il servizio eucaristico celebrato da Monsignor Franco Marino, vescovo di Nola, che pronunciava l’omelia, di cui si danno di seguito ampi stralci, che si devono all’avvocata Francesca Fiordelisi, mentre il reportage fotografico è del padre, l’architetto Alfonso Fiordelisi.
La missione sacerdotale e la capacità comunicativa
“Gesu’ Cristo ha trovato la sua espressione più bella nella Croce, nonostante la nostra povertà, nella nostra pochezza in sapienza di Dio, in misericordia e amore di Dio, amore e redentore oltre che Salvatore. Con gioia viviamo i nostri sentimenti come espressione di fede che proclama col cuore, tutto ciò che è opera di Dio, ‘’Loda il Signore anima mia’’.
Questa sera troviamo col Ministero, che ci vede come popolo di Dio, all’intermediazione tra Dio e il mondo! La creazione dell’universo rappresenta la capacità di mediazione tra l’uomo e Dio, segno della presenza di Dio nel mondo. Il sacerdozio è dono di Dio, il Ministero sacerdotale nella Chiesa del Signore, rendono significativo tutto questo, nella persona di don Franco e trova significato nella gioia anche il significato nell’espressione ‘’Loda il Signore, anima mia’’.
Grazie al Signore che ci ha voluti così, con la redenzione operata da Gesù Cristo, attraverso lo Spirito di Maria che ci rappresenta. Il Signore ha operato attraverso di Lui, possiamo ringrazia re il Signore per i doni che ha dato. Il Vangelo è il dono per tutta la Chiesa, in quanto cristiani, ci è detto dalla Liturgia attraverso il Battesimo, rinnovando il gesto di Gesù, realizzando l’apertura a Cristo, non solo al Padre, a Dio, attraverso l’ascolto, la capacità di parlare ed aprirsi a Dio, tutto il popolo di Dio vive l’esperienza dell’ Effatà, apriti.
Il comunicare oggi è diventato difficile, si comunica attraverso la televisione, internet, e questo modo di comunicare spesso ‘’oscura la verità’’, la dimentica, mentre nella fede riusciamo a comunicare.
Don Franco ha il dono di saper comunicare con il sacramento del proprio corpo, nell’atuenticità della propria persona, con la giusta riservatezza e disponibilità, col fine di portare a Dio e di crescere verso il Regno di Dio.
Trasformiamo in preghiera ciò che è stato detto, l’amore di Dio, seguendo l’esempio del Signore nella grandezza del Signore nel mondo di oggi”.