Quando in Campania fu ospitato l’Eurovision. Correva l’anno 1965 e Gigliola Cinquetti non aveva l’età

Quando in Campania fu ospitato lEurovision.  Correva lanno 1965 e Gigliola Cinquetti non aveva letà

Grazie alla vittoria nel 1964 di “Non ho l’età” di Gigliola Cinquetti (probabilmente una tra le migliori canzoni dell’Eurovision di tutti i tempi) l’Italia si aggiudicò l’organizzazione dell’edizione 1965. Fu scelto l’Auditorium RAI di Napoli come location. A vincerlo fu l’artista francese France Gall, che rappresentava in quell’occasione il Lussemburgo, con la canzone dal titolo “Poupée de cire, poupée de son”, tradotto in italiano “Bambola di Cera, Bambola che Canta”.

A presentare la prima edizione italiana ecco Renata Mauro, cantante, presentatrice e soubrette del tempo. Imbarazzatissima per paura di sbagliare la pronuncia delle canzoni straniere in gara, alla fine la sua conduzione fila liscia come l’olio ed in generale la serata riceve numerosi elogi per la puntualità e l’eleganza con cui va in onda.

L’artista che rappresentava l’Italia in quell’edizione era Bobby Solo, che, sicuro di non vincere (mai nella storia dell’Eurovision la stessa nazione ha vinto per due anni consecutivi), arriva solo all’ultimo momento alle prove, destando un po’ di preoccupazioni agli addetti ai lavori. Alla fine, comunque, riesce a conquistare un quinto posto di tutto rispetto.

Le vittorie per nazione all’Eurovision

Secondo la recente guida redatta dal sito di scommesse e casinò online Betway, è l’Irlanda la nazione ad aver avuto più vittorie, ben 7. Di seguito le altre vittorie per nazione:

  • Svezia 6;
  • Paesi Bassi, Inghilterra, Lussemburgo, Francia 5;
  • Israele 4;
  • Italia, Danimarca, Norvegia, Ucraina 3;
  • Austria, Germania, Svizzera, Spagna 2;
  • Portogallo, Azerbaigian, Russia, Serbia, Finlandia, Grecia, Turchia, Lettonia, Estonia, Jugoslavia, Belgio, Principato di Monaco 1;

Tuttavia, non sempre le canzoni vincitrici sono state cantate nella lingua natìa. Infatti, molto spesso, per acchiappare più pubblico e più ascolti, i cantanti di diverse nazioni si sono esibiti in inglese. Ben 37 le canzoni vincitrici in lingua inglese, 15 volte è stato il francese a trionfare, poi troviamo numeri decisamente più bassi in ebraico, olandese, italiano, spagnolo, tedesco e via di seguito. Ci sono comunque stati dei periodi (precisamente tra il 1966 e il 1973 e tra il 1977 ed il 1988), in cui i cantanti avevano la possibilità di cantare solo nella loro lingua d’origine.

Ecco poi alcune curiosità: nel 1969, ci furono ben quattro nazioni diverse a vincere (stesso punteggio) e tra l’altro, in ben quattro lingue diverse. Nel 1990, Toto Cotugno cantò la sua canzone “Insieme” metà in inglese e metà in italiano. Le prime 2 canzoni ucraine che hanno trionfato all’Eurovision sono state cantate in ucraino, inglese e addirittura Tataro.

Le canzoni iconiche

Ci sono state canzoni all’Eurovision che sono rimaste impresse nella nostra memoria collettiva, a cominciare sicuramente dal capolavoro dei capolavori, “Nel Blu Dipinto di Blu”. Un brano che arrivò sorprendentemente terzo all’Eurovision del 1958, ma che fece incetta di ascolti e di successo sia in Europa che negli Stati Uniti. Il festival della canzone europeo è stato il trampolino di lancio anche per un gruppo che in seguito ha scritto la storia della musica. Parliamo degli ABBA, che vinsero nel 1974 con la canzone “Waterloo”.

Per noi italiani, da ricordare “Non Ho L’Età” di Gigliola Cinquetti. La giovanissima cantante aveva solo 17 anni quando vince l’Eurovision. Tra l’altro, la canzone ebbe un ottimo successo anche fuori dai confini nazionali, visto il suo successivo adattamento in altre lingue, come lo spagnolo, l’inglese ,il giapponese, il francese e il tedesco. Da tenere a mente anche la prima volta in cui il genere “hard rock” approda alla massima manifestazione canora europea.

Infatti, nel 2006, la band finlandese Lordi porta in scena la canzone “Hard Rock Hallelujah”. Oltre al sound avvincente e focoso, sottolineiamo anche l’esibizione, infatti i membri della band salirono sul palco vestiti da mostri (per omaggiare le leggende norrene del loro paese). Attenzione all’attrice Olivia Newton-John, divenuta in seguito famosa col film “Grease”. Ebbene, prima di recitare al fianco di John Travolta, era una cantante di discreto talento. Non a caso, nel 1974 si classificò al quarto posto all’Eurovision in Inghilterra con la canzone “Long Live Love”.

I risultati dei cantanti campani all’Eurovision

Sono ben 4 i cantanti campani che hanno partecipato all’Eurovision. Il primo in assoluto fu Nunzio Gallo, appartenente alla vecchia scuola del bel canto all’italiana. Infatti, prima fu tenore e poi baritonale, cominciò la sua carriera come cantante lirico, successivamente si avvicinò alla musica leggera. Dopo aver vinto “Canzonissima” nel 1956,  bissò l’anno successivo con il Festival di Sanremo (lo accompagnò Claudio Villa), guadagnandosi dunque il diritto di partecipare all’Eurovision con la canzone “Corde Della Mia Chitarra”, con cui ottiene un onorevole sesto posto.

Il secondo artista campano a partecipare all’Eurovision fu il grande Massimo Ranieri. Sono ben 2 le sue partecipazioni al massimo festival della canzone europeo. Nel 1971, partecipò con il brano “L’amore è un attimo” (piazzandosi quinto), mentre nel 1973 gareggiò con la canzone “Chi sarà con te” (approdando 13°). Citiamo Alan Sorrenti, autore di due grandi successi come “Figli delle Stelle” e “Tu sei l’unica donna per me”. Rappresenta l’Italia nel 1980 con la canzone “Non so che darei”, piazzata al 6° posto. In seguito, divenne un successo in tutta Europa. Per ultimo, ecco Peppino Di Capri, che fu scelto dalla RAI per l’Eurovision di Roma del 1991. La sua canzone, “Comm’è ddoce ‘o mare”, terminò al settimo posto.

La regione Campania si è sempre ritagliata un posto da protagonista nel rappresentare i colori italiani all’Eurovision, e chissà se i nuovi artisti campani emergenti (Liberato, Rocco Hunt) riusciranno nei prossimi anni a far brillare di nuovo la regione al festival della canzone europea.