Per chi ama camminare in montagna e raggiungere i rifugi in quota, la Capanna Margherita, il rifugio più alto d’Europa a 4554 mt., è un sogno da realizzare.
“Non pratichiamo alpinismo, ma trekking, anche duro e con dislivelli importanti. Attraversare un ghiacciaio, però, non è solo una semplice escursione, ma un’esperienza in grado di regalare ricordi indelebili.
Siamo partiti da Alagna per poi raggiungere con gli impianti di risalita Punta Indren a 3.275 metri sul livello del mare. Da qui inizia inizia la nostra escursione. Dopo aver attraversato il ghiacciaio di Indren raggiungiamo il rifugio Città di Mantova a 3.498 metri di altitudine. Un moderno rifugio adagiato sul Ghiacciaio del Monte Rosa al Garstelet. Lì abbiamo pernottato anche se dormito poco, un po’ per l’altitudine, un po’ per l’adrenalina.
Sveglia alle 5.30, colazione veloce ed alle 6.30 siamo ripartiti con scarponi, ramponi, imbrago e il batticuore per ciò che ci aspettava. Arriviamo ai piedi del ghiacciaio e Marco, la nostra guida, ci lega in cordata.
Il sole si alza illuminando piano piano la neve candida, passando dal blu all’azzurro, rendendo magica l’atmosfera. La prima salita è lunga e pesante, tanto da pensare “Chi me lo ha fatto fare!” ma resistere è la parola d’ordine. La guida intanto ci fa notare i crepacci, vicino ai nostri piedi, ai quali occorre fare molta attenzione. Siamo circondati da vette immacolate e dal silenzio della montagna.
Si prosegue con qualche dislivello arduo alternato a passaggi meno impervi, mentre intorno è uno spettacolo immenso, incantato, affascinante. La fatica è tanta, l’altitudine si fa sentire, si alza il vento si abbassano le temperature. Poi alzi lo sguardo e la vedi, eccola là: la Capanna Margherita anche se ci vogliono ancora circa 2 ore. Si continua con una scalata al limite delle forze, lungo un tracciato molto stretto, il vento incalza ma ormai la meta è vicina.
Quando arriviamo ci abbracciamo per emozione e la gioia di aver vinto la fatica e l’altitudine. E’ un’esperienza indimenticabile, una delle più significative della nostra vita. La sensazione è quella di aver compiuto un’impresa unica”. I protagonisti di questa avventura sono: Crisci Carmine, Litto Emanuele, Nappo Stefano, Pagano Luca.