Quando la passione quotidiana nello svolgere il proprio lavoro e la voglia di poter essere maggiormente d’utilità agli altri riunisce insieme imprese ed il volontariato sociale, al di là delle distanze geografiche. Nei giorni scorsi un gruppo di imprenditori in settori a prima vista diversi, nonché amici da anni stavano ragionando tra loro, via social ovviamente dato le limitazioni di movimento tra le persone, su come poter essere d aiuto alla società civile al di là dell’oneroso disagio economico che loro stessi stanno affrontando. Tentare d essere di aiuto a quella parte della società civile che sta lottando contro il Covid-19 a tutela della salute dei cittadini.
Un imprenditore agricolo di Quindici, la cui famiglia è da generazioni impegolata nel comparto agroalimentare della frutta a guscio, una nota pasticceria della area nolana, oramai alla terza brillante generazione, con la collaborazione di una dinamica associazione di apicoltori irpini hanno immaginato un qualcosa di utilità rientrante nelle loro conoscenze professionali. Reminiscenze rispetto al passato militare di un componente, qualche rispolveratina storica e la esperienza pasticciera viene in soccorso : nasce l idea di fornire al personale sanitario e del volontariato irpino una moderna razione K . Fornite le materie prime come nocciole e miele irpino… ed analizzate le critiche dinamiche “operative” a cui è continuamente sottoposto il personale sanitario e del volontariato in questi giorni “assurdi” da “covid-19” sovviene l’idea di modificare una antica ricetta napoletana, tipico del periodo pasquale, il biscotto quaresimale, molto simile al cantuccio toscano ma molto più “formoso”. Nella rivisitazione “da guerra” vi è una concentrazione molto alta di miele, nocciole e cioccolata con l’aggiunta di altri ingredienti tenuti segreti dal pasticciere, utili ad affrontare una giornata impegnativa sotto un aspetto fisico e mentale.
La finalità: permettere loro di nutrirsi senza doversi privare delle necessarie protezioni sanitarie. Una delle strategie vincenti di Napoleone Bonaparte era quella di curare attentamente l alimentazione delle sue truppe.. “Un esercito marcia con il suo stomaco”. Pertanto più forti contro la minaccia coronavirus, avendo la pancia meno vuota.
Nella giornata di ieri grazie alla operatività garantita dal comando stazione carabinieri di Lioni, guidata dal maresciallo Virginio Gaeta, e dalla logistica garantita dal personale in servizio presso l’associazione di volontariato Alta Irpinia di Lioni, coordinata da Domenico della Sala, sono state consegnate in dono alle strutture sanitarie presenti in quel di Sant’Angelo dei Lombardi (Av).
Gli agricoltori e gli apicoltori nonostante i grandi limiti operativi e rischi hanno scelto responsabilmente di continuare a lavorare per poter garantire alla comunità la disponibilità di cibo a prezzi assolutamente non speculativi e che il mondo del volontariato , soprattutto nelle aree rurali, garantisce sempre una valida ed operativa risposta alle diverse richieste di assistenza delle fasce sociali più deboli.
Le aziende coinvolte: Aziende Agricole Rubinaccio Quindici (AV), U.L. Api Avellino, Pasticceria GF3 Lauro (AV).