Religione, memoria e arte. Per l’ottavo anno consecutivo si rinnova l’appuntamento all’eremo di Vallefredda, previsto per il 26 agosto alle 17, quando si incontreranno la devozione, il grande spettacolo con una cornice naturale di grandissimo impatto, quella della località montana quindicese circondata da noccioleti e castagneti. Il fascino del luogo dove è conservato un grosso masso di roccia si incastrò tra due alberi in prossimità della chiesa e di alcune case nel pomeriggio del cinque maggio di venti anni fa, quando Quindici fu travolta dalla frana. Questo blocco deviò il corso della frana salvando diverse vite umane. La circostanza fu considerata un evento prodigioso attribuito alla Vergine Maria.Questa grossa pietra fu trasportata dal paese fin sulla vetta di Vallefredda e in questa valle, nella tenuta Rubinaccio, è stato realizzato un tempio con una cappella scavata nella roccia dedicata alla Beata Vergine Maria e diverse edicole votive con percorsi in ciottoli, tra noccioleti, frutteti e tante varietà di fiori. Così il 26 agosto si rinnoverà l’appuntamento con questo momento religioso abbinato sempre alla presenza di nomi importanti del mondo ecclesiastico e dello spettacolo. Non a caso sarà quella di Mauro Nardi, una delle voci più famose della musica classica napoletana infatti, ad intonare l’Ave Maria durante la cerimonia officiata da Don Vito Cucca , Don Aniello Manganiello e Padre Rocco da Pietralcina.
L’ospite d’onore sarà proprio Mauro Nardi, ma anche quest’anno, alla grande parentesi di fede, saranno abbinati momenti dedicati proprio alla festa, con personaggi del panorama artistico nazionale. A partire dall’attore Francesco Paolantoni, con la sua travolgente comicità. Paolantoni ha avuto la sua consacrazione per il grande pubblico a metà degli anni ’90 grazie ai vari personaggi presentati nella trasmissione condotta dalla Gialappa’s Band Mai dire Gol, con le partecipazioni a Quelli che il calcio nelle edizioni condotte da Fabio Fazio e a L’ottavo nano della banda Dandini-Guzzanti.Il debutto cinematografico risale al 1995 con L’amore molesto di Mario Martone cui seguono Hotel paura (1996) di Renato De Maria, Baci e abbracci (1998) di Paolo Virzì, Terra bruciata (1999) di Fabio Segatori e Liberate i pesci (2000) di Cristina Comencini. Con quest’ultimo ottiene la candidatura al Nastro d’argento come miglior attore non protagonista. Ma direttamente da Zelig ci sarà anche Danilo Vizzini. Spazio anche per la musica d’autore, sulle note del maestro napoletano De Rosa. A completare questa carrellata dal panorama artistico nazionale ci saranno Jana Manira con i ballerini Chiara e Gaetano Barone. Una manifestazione anche nel segno della difesa dell’ambiente, quello che fa da cornice all’evento. Oltre alla presenza di Don Aniello Manganiello è prevista anche la presenza di una rappresentanza dell’Isde, i medici per l’ambiente della Campania, con Filomeno Caruso e l’oncologo Antonio Marfella.
Negli anni si sono registrate le presenze di artisti di fama internazionale. A partire da Albano, Sal Da Vinci e Ivana Spagna e anche un vero e proprio revival della musica anni ’70, quello con Sandro Giacobbe e Nicola Di Bari. L’anno scorso era toccato a Giacomo Celentano, figlio di Adriano e Claudia Mori. Degna di nota la presenza di Don Paolo Cecere, ex parroco della chiesa di Sant’Antonio, che nel 2015 con un amico di papa Karol, padre Jarek ha entusiasmato i fedeli del paese dell’Est con le reliquie di Padre Pio: in particolare il saio e il guanto del fraticello di Pietrelcina. Oltre a varie presenze istituzionali provinciali e da Napoli e Salerno, quella che vedrà presenti rappresentanti del mondo delle istituzioni.