Domani, sabato 3 gennaio CRISTIANO DE ANDRÉ sarà in concerto all’Auditorium Oscar Niemeyer di Ravello (Salerno), in occasione del Festival di Capodanno organizzato dalla Fondazione Ravello, per una tappa speciale di “VIA DELL’AMORE VICENDEVOLE – TOUR LIVE”, in cui si esibirà in duo acustico con il chitarrista Osvaldo Di Dio.
Auditorium Oscar Niemeyer – Via della Repubblica, 12Inizio concerto ore 19.00.
Per acquisto biglietto e per info: www.ravellofestival.com
La tournée vede Cristiano De André interpretare sul palco i suoi successi (da “Dietro la porta” a “Cose che dimentico”, ad altri) e i brani del suo ultimo album “Come in cielo così in guerra (Special edition)” (da “Invisibili” a “Il cielo è vuoto” a “Non è una favola”, ad altri), oltre ad alcuni capolavori di Faber ormai entrati a far parte del repertorio live di Cristiano (da “Il pescatore” a “Creuza de ma”, a “Verranno a chiederti del nostro amore”, ad altri), per una scaletta e un concerto ricchi di intense emozioni.
“VIA DELL’AMORE VICENDEVOLE – TOUR LIVE” è organizzato dalla Sounday di Ettore Caretta e Andrea Chieli, società che con questa tournée inaugura la sua collaborazione con Cristiano De André.
Il tour prosegue in tutta Italia. Questi i prossimi concerti confermati: il 3 gennaio all’Auditorium Oscar Niemeyer di Ravello (SA) in duo acustico con Osvaldo di Dio; il 24 gennaio al Teatro Manzoni di Bologna.
Al 64° Festival di Sanremo Cristiano De André si è aggiudicato il Premio della Critica “Mia Martini” e il premio “Sergio Bardotti” per il miglior testo, con il brano “Invisibili”.
“Come in cielo così in guerra (Special edition)” (Nuvole Production/Universal Music Italia) è la riedizione dell’album di Cristiano De André uscito nel 2013, e contiene anche i due brani presentati al 64° Festival di Sanremo “Invisibili” e “Il cielo è vuoto”.
Questa la tracklist: “Invisibili”, “Il cielo è vuoto”, “Non è una favola”, “Disegni nel vento”, “Credici”, “Il mio esser buono”, “Il vento soffierà”, “Ingenuo e romantico”, “Sangue del mio sangue”, “Vivere”, “La stanchezza”, “La bambola della discarica”.