Dal 1° luglio stop agli attestati di rischio cartacei. E dal 18 ottobre dovrebbero essere dematerializzati anche i contrassegni da esporre sul parabrezza. Il tutto in attuazione del decreto Cresci Italia (Dl 1/2012). Nel frattempo si lavora per restituire la classe di merito bonus malus a oltre 10mila automobilisti che hanno dovuto ricominciare daccapo la propria storia assicurativa dopo aver accettato una discutibile polizza omaggio all’acquisto della loro vettura nuova. Sono i tre fronti della Rc auto su cui sono in arrivo novità, illustrate ieri dall’Ivass. Ma le ricadute reali non saranno così tante come sembra. Di fatto, ne arriveranno solo dalla smaterializzazione degli attestati di rischio, i documenti che riportano la classe bonus malus e i sinistri causati negli ultimi anni e sono da esibire alla compagnia che si sceglie al posto della precedente. Le novità scatteranno il 1° luglio e non consisteranno tanto nella possibilità di vedere il proprio attestato sul web o addirittura sui social network: l’utilità sostanziale della smaterializzazione consiste nel fatto che la nuova compagnia ricaverà da sé l’attestato, consultando la banca dati Ania, che quindi avrà valenza ufficiale (infatti le compagnie che non la alimenteranno saranno sanzionate). Così diminuiranno le frodi assuntive, che si hanno quando un cliente falsifica l’attestato per ottenere una classe migliore. Resterà un “buco” per i sinistri degli ultimi tre mesi; Ivass e compagnie stanno lavorando per arrivare a censire anche quelli. L’attestato di rischio telematico conterrà non più solo il nome del contraente, ma anche quello del proprietario del mezzo. Così dovrebbe essere più difficile “barare”, per esempio dichiarando che il contraente risiede in una provincia dove si paga meno.
Poca importanza avrà invece la smaterializzazione del contrassegno, che dovrebbe scattare dal 18 ottobre: l’assenza del documento sul parabrezza non faciliterà i controlli su strada, che si vorrebbe sostituire con quelli automatici a distanza. I quali sono però lontani (si veda l’articolo a sinistra) dal realizzarsi. Quanto alle polizze gratis che fanno perdere la classe perché non hanno la formula del bonus malus ma quella a libro matricola (si veda Il Sole 24 Ore del 10 marzo), le proposte di soluzione venute dal tavolo Ivass-consumatori non vanno aldilà di una moral suasion verso le compagnie affinché considerino l’annualità coperta da tali polizze come ugualmente valida ai fini dell’attestato di rischio. Konsumer Italia ha però chiesto che l’Ivass faccia una circolare che dia valore obbligatorio a questa interpretazione.