La consigliera regionale: “Operazione per soli interessi privatistici se le accuse venissero confermate”
“Una commistione tra funzionari della Soprintendenza di Salerno e l’allora sindaco Vincenzo De Luca. Un sistema che avrebbe agito senza attenersi a procedure né a canali ufficiali, ma solo attraverso comunicazioni informali e per nulla trasparenti. E’ uno spaccato inquietante quello che emerge dal processo per la costruzione del Crescent a Salerno, alla luce della richiesta di risarcimento danni di 200mila euro da parte del ministero per i Beni e le Attività culturali. Un’operazione che, secondo quanto sostenuto dai magistrati, non sarebbe mai stata mossa da interessi pubblici, ma finalizzata esclusivamente a mettere in piedi un mega affare immobiliare. Se l’impianto accusatorio dovesse essere confermato, ci troveremmo al cospetto di un sistema che avrebbe agito per fini esclusivamente privatistici, senza tener conto dell’impatto sull’ambiente e sull’architettura di un’intera città”. E’ quanto sostiene la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino.
“Resta grave l’accusa per abuso di ufficio contestata agli imputati, alcuni dei quali, oltre all’attuale governatore della Campania, occupano posti strategici al Consiglio regionale della Campania. Accuse che, se confermate, porterebbero alla sospensione degli indagati per gli effetti della legge Severino. E ancora una volta, come accade dal giorno in cui è cominciata questa legislatura, ci troveremo con un’amministrazione regionale paralizzata dai guai giudiziari del governatore e degli uomini a lui più vicini”.