Il Gruppo regionale: “Il governatore invoca rispetto e coerenza, ma dimentica i suoi insulti e la chiusura al dialogo”
“Quello che De Luca definisce monocolore giallo, è l’unica tonalità che oggi si può attribuire al concetto di coerenza. Ci fa piacere che il governatore campano, a fronte dei risultati conseguiti, pur dai banchi dell’opposizione, dai sette consiglieri del Movimento 5 Stelle nella regione che lui amministra, stia cominciando a comprendere quale sia il valore delle donne e degli uomini che compongono questa forza politica in Campania e nel resto del paese. E, soprattutto, che abbia consapevolezza di avere a che fare con un movimento che rappresenta il 49% dei cittadini di questa regione. Un dato per lui ancora più imbarazzante se raffrontato con la disfatta che ha travolto il suo partito. Una disfatta di cui De Luca non è esente da responsabilità, per aver voluto personalizzare la sfida elettorale, concentrando la campagna elettorale sulle sue discutibili scelte amministrative e sui candidati che ha imposto, a partire dal figlio bocciato clamorosamente nella “sua” Salerno. Quanto al suo appello a evitare il ricorso a presunte offese e toni violenti del passato, riavvolga il nastro e vada a riascoltare alcuni monologhi pronunciati settimanalmente in tv o persino in aula. Sentirà quanta veemenza, quanto scarso rispetto istituzionale e quanti termini lesivi della dignità della persona hanno condito certi ragionamenti contro avversari che non una volta hanno tentato la via della collaborazione e della proposta nel solo interesse dei cittadini campani. Vedendosi puntualmente sbattere porte in faccia. Porte che da ora in avanti questo governatore chiuderebbe in faccia alla maggioranza degli elettori della Campania. Oggi De Luca se ne guarderebbe bene dall’augurare ai nostri leader di “andarsene a morire ammazzati” o di alzare il dito medio alzato in direzione dei banchi occupati dal Gruppo M5S”. Così il Gruppo regionale del Movimento 5 Stelle.
“Il rispetto predicato da De Luca, noi lo pretendiamo per le nostre proposte, che se non fossero state miseramente bocciate da questo governatore per il solo fatto di provenire dal M5S, avrebbero di certo migliorato la vita dei campani. Proposte di superamento di misure che, con questo governo regionale, hanno prodotto risultati disastrosi. Dalla sanità, con ospedali chiusi o depotenziati per rilanciarne altri che non si sa quando saranno operativi, con ricadute sulla salute dei cittadini, all’ambiente, con bonifiche al palo, un ciclo rifiuti che non decolla e troppe “terre dei fuochi” sparse sul territorio regionale che ancora bruciano e uccidono. Passando per l’emergenza lavoro, con un tasso di disoccupazione crescente, investimenti in calo e multinazionali in fuga. Ai trasporti, con pendolari che ancora compiono viaggi infernali, stipati come bestie. Fino al finta battaglia ai privilegi, che non è certo il taglio obbligatorio degli stipendi proposto e praticato da M5S, ma una misura di taglio volontario degli stipendi della quale, come abbiamo tristemente scoperto di recente, non ne hanno approfittato né i consiglieri che l’hanno votato, né i membri della giunta, né tantomeno lo stesso De Luca che quel provvedimento ha proposto e ne ha fatto un cavallo di battaglia in campagna elettorale. Mentendo spudoratamente a tutti. De Luca che oggi chiede al Movimento 5 Stelle coerenza e rispetto nell’interesse del Paese, ha compreso bene che non potrà più esimersi dal dialogare con chi rappresenta la maggioranza degli elettori della Campania”.