Prevenire e trattare la dipendenza del gioco d’azzardo è possibile studiando il fenomeno che lega questa attività alle risposte del nostro cervello.
Il ruolo dei sistemi di ricompensa nel gioco d’azzardo
Giocare d’azzardo è, sin da sempre, un’affascinante attività che mescola fortuna, strategia e, sentite un po’, psicologia. Nonostante, infatti, azzardo e scommesse siano concetti nati e pensati come un passatempo divertente che regala semplicemente brividi, adrenalina e altre decine di emozioni diverse, tutto questo minestrone può anche andare a intaccare la vostra mente e il vostro cervello, volontariamente o meno.
Profondi cambiamenti si possono, in particolare, verificare nella risposta che il vostro cervello dà quando si affronta il tema del rischio (giocando con denaro reale nelle piattaforme come Bruce Bet Casino) e della ricompensa potenziale, che si ricerca tanto spesso senza rendersene conto.
In questo breve articolo, cerchiamo di capire proprio il rapporto tra gioco d’azzardo e cervello con l’aiuto di qualche studio legato inevitabilmente alla neuroscienza.
Prendere coscienza del mondo dell’azzardo
Probabilmente non vi siete mai chiesti quale sia l’impatto che ha il gioco d’azzardo nel vostro cervello. Giocando, infatti, online o nelle sale da gioco terrestri, non è di certo il primo pensiero che salta in mente, anzi.
Eppure, poiché è proprio questo tipo di attività ludica che crea dipendenza e può portare a gravi conseguenze per le persone che la praticano in maniera assidua, sarebbe un fattore essenziale da prendere in considerazione e studiare con più attenzione perché potrebbe aiutare a combattere proprio il problema della dipendenza.
Gioco d’azzardo e dipendenza
Il rilascio di dopamina è la primissima caratteristica fisica e neurologica che compone il retroscena del gioco d’azzardo. L’anticipazione della vincita, potenziale o reale che sia, rilascia un’ondata di dopamina nel cervello provocando una serie di sensazioni piacevoli e svolgendo un ruolo cruciale per quanto riguarda il concetto di gratificazione e ricompensa. Una volta provata l’ondata di dopamina provocata da una vincita al gioco d’azzardo, si farebbe quasi di tutto per provare di nuovo la stessa quantità di piacere.
La comprensione di questo processo è fondamentale per comprendere i comportamenti che caratterizzano la dipendenza al gioco, molto simile a quella che ritroviamo nell’abuso di qualsiasi altra sostanza. La dipendenza dal gioco d’azzardo a lungo termine, infatti, può portare a cambiamenti nella funzione e nella struttura del nostro cervello, il quale reagisce diversamente in ciascuno di noi ma segue comunque una linea di comportamento abbastanza generale.
Il rilascio di dopamina che deriva dal gioco d’azzardo rende facile giocare ripetutamente senza pensarci due volte. E, prima di rendersene conto, giocare può diventare non solo un’abitudine, ma una vera e propria ossessione. Insomma, una dipendenza, tanto che spesso si utilizza il termine “dark flow”, uno stato di trance in cui i giocatori sono assorbiti da un gioco d’azzardo per ore, per descriverla.
Gioco d’azzardo e ricompense
La dipendenza da gioco d’azzardo è strettamente legata al funzionamento del sistema di ricompensa del cervello. In particolare, l’effetto che il gioco d’azzardo ha sui livelli cerebrali di dopamina è ciò che rende l’attività stessa così coinvolgente.
Tuttavia, quando si gioca in maniera costante, il cervello tende ad abituarsi e inizia a sviluppare una tolleranza per la dopamina rilasciata dal gioco d’azzardo. Con il tempo, il sistema di ricompensa del cervello viene sovrautilizzato e scommettere le somme esatte non produce più la scarica di sensazioni positive di un tempo. In tal modo, diventa necessario correre rischi sempre più grandi per raggiungere lo stesso livello di adrenalina e piacere. Una volta raggiunto questo punto, la persona comincia ad avere bisogno di aiuto e supporto.
Anche i neurotrasmettitori svolgono un ruolo cruciale negli effetti del gioco d’azzardo sul cervello. Due neurotrasmettitori chiave coinvolti nell’esperienza del gioco d’azzardo sono la serotonina e la noradrenalina, il cui squilibrio può portare a comportamenti problematici.
La comprensione del ruolo della serotonina e della noradrenalina nel gioco d’azzardo aiuta a far luce sui meccanismi cerebrali coinvolti nella dipendenza dal gioco.
Un impatto controllabile
In conclusione, il gioco d’azzardo ha un profondo impatto sul cervello, sia a breve che a lungo termine. Il brivido della vincita attiva il sistema di ricompensa del cervello, portando a un aumento dei livelli di dopamina e di sostanze legate ad essa, rafforzando così il comportamento di dipendenza. È importante riconoscere questo tipo di problema che può alterare le funzioni cerebrali nel tempo, rendendo difficile l’uscita dal ciclo.
Tuttavia, la prevenzione e il trattamento possono aiutare a invertire gli effetti del gioco d’azzardo sul cervello e fornire supporto alle persone che lottano contro la dipendenza. Oggi, con l’aumento del gioco d’azzardo online, sono emerse nuove sfide ed è essenziale essere consapevoli dei rischi connessi e implementare misure preventive creando un ambiente di supporto.