Contenziosi sui mutui, difficoltà per rientrare da un prestito, ricorsi su cartelle esattoriali, denunce contro le banche per usura e anatocismo erano il loro pane quotidiano. L’associazione di tutela dei consumatori “Feo- Progetto benessere” vantava avvocati specialisti in materia e si proponeva ad una vasta clientela della zona di Messina, Giardini Naxos, Taormina e Catania per rappresentare i loro interessi davanti ai tribunali civili o alle commissioni tributarie. Chiedevano solo le spese per le pratiche e i contributi unificati, cifre variabili da 1.000 a 12.000 a seconda dell’entità delle cause che, naturalmente, non venivano mai neanche iscritte a ruolo.
Centomila euro, almeno e solo per i casi verificati (fin qui una quindicina) l’entità della truffa di cui sono accusati due avvocati del foro di Catania, Cinzia Tavano, 48 anni di Giardini Naxos, Domenico Risiglione, 60 anni di Motta Sant‘Anastasia, un ex avvocato del Foro di Messina, Vincenzo Vanaria, 58 anni, già radiato dall’albo forense nel 2004, e il procacciatore d’affari Carmelo Paterini, 56 anni di Savoca. Tutti e quattro sono stati arrestati questa mattina dai carabinieri del Comando provinciale di Messina che li hanno posti ai domiciliari su ordine del gip Carmine De Rose che ha accolto la richiesta della Procura guidata da Maurizio de Lucia. Il capo dell’organizzazione era Vanaria che, spacciandosi ancora per avvocato in attività, prospettava sicure vittorie nelle cause legali da intentare contro il concessionario della riscossione o gli istituti bancari illudendo decine di persone in gravi situazioni debitorie.
Le microspie dei carabinieri hanno registrato gli incontri tra i clienti procacciati dal faccendiere Carmelo Paterini e il presidente dell’associazione che riusciva a farsi consegnare le somme e a firmare i mandati ai due legali del Foro di Catania assicurando una certa vittoria. Quando, dopo mesi, i clienti non vedevano alcun risultato, gli avvocati Tavano e Risiglione rimettevano il mandato e sparivano mentre Vanaria prendeva tempo e prometteva la restituzione delle somme che naturalmente non restituiva mai. Con grande danno economico dei clienti che, oltre a subire la truffa, hanno visto lievitare le loro posizioni debitorie.