Yuan, giovane cinese, ha un incidente d’auto. Non è in pericolo di vita ma ha ferite che fanno decidere i medici per il ricovero. Sedato e medicato viene messo a riposare in una stanza dell’ospedale. Infermiere premurose gli chiedono se vuole che la famiglia venga avvisata. Lui dice di sì. E, da questo momento, si scatena il putiferio.
I familiari, a loro volta informano altri amici e altri parenti. Il tam tam sull’incidente di Yuan abitante a Chansha, nella provincia dello Hunnan, corre, rimbalza. In capo ad un’ora, al capezzale del letto, oltre fratelli e genitori cominciano ad arrivare delle ragazze. Visi preoccupati, lacrime agli occhi. Le ragazze, piano piano, diventano diciassette. E tutte, sì tutte, si dichiarano come «la sua fidanzata».
Ognuna, cioè, crede di essere l’unica. Imbarazzo tra medici e infermieri. Si rischia la rissa. Urla, spintoni, parolacce, disperazione. Finché le donne fanno conoscenza. Si danno la mano, si presentano e, una alla volta, racconta la sua storia con Yuan. Un equilibrismo di bugie da record dei primati. I sanitari fanno muro intorno a lui tra sgomento e risate.