Ieri mattina 67 deputati iscritti al gruppo del Partito Democratico, hanno depositato alla Camera un’interrogazione, con primo firmatario Enrico Borghi, al ministro per lo Sviluppo Economico, sottoscritta tra gli altri dal deputato irpino Luigi Famiglietti, sulla vicenda del ridimensionamento del servizio di Poste Italiane in aree marginali e montane. “Poste Italiane Spa – si legge nel testo dell’interrogazione – riceve significativi contributi da parte dello Stato nell’ambito della legge di stabilità per consentire agli uffici postali periferici di garantire l’erogazione dei servizi postali essenziali. Eppure il piano di riorganizzazione annunciato dall’azienda prevedrebbe, a livello nazionale, la chiusura di 455 Uffici Postali e la riduzione degli orari di apertura in 608 uffici. Poste Italiane – si afferma nella interrogazione – non può perseguire logiche di guadagno a scapito delle esigenze della collettività, sacrificando uffici che ritiene “improduttivi” o “diseconomici”, senza considerare che rappresentano un punto di riferimento per i cittadini dei piccoli comuni”. I deputati chiedono che “il ministro riferisca quali azioni intenda intraprendere per garantire il rispetto dei disposti stabiliti dall’Autorità per il Garante delle Comunicazioni e come si intenda intervenire per evitare che decisioni unilaterali assunte da Poste Italiane spa arrechino disagi ai cittadini”.