Il sindacato Azione Scuola nasce e scende in campo per sostenere e supportare in ogni settore un comparto ormai sempre più alla deriva, sia per la sua offerta formativa, sia per le strutture fatiscenti, che hanno bisogno in larga maggioranza di messa in sicurezza, sia per il modo in cui viene trattato il corpo docente, amministrativo e ausiliario, il più sottopagato in Europa.
Martedì 24 gennaio abbiamo incontrato a palazzo Santa Lucia l’assessore Lucia Fortini. È stato un confronto costruttivo, l’assessore ha mostrato interesse e sensibilità sulla materia del suo dicastero e ci ha invitati all’incontro a Napoli del 31 gennaio, “Salviamo la scuola italiana”. Ci ha, inoltre, resi partecipi della volontà di organizzare nelle prossime settimane una manifestazione in piazza.
Noi ringraziamo l’assessore per la sua disponibilità e per l’attenzione che ha avuto nei nostri riguardi e la sosterremo in questa battaglia per il futuro della nostra scuola.
Come è emerso dal confronto con l’assessore Fortini, è il momento che le istituzioni locali, comuni e province, prendano in mano la situazione e indichino un piano che tuteli il territorio, unendosi così sempre più al comparto scuola, per mettere un freno al trend “taglia e cuci”.
Ai vari sindaci va anche il nostro invito affinché facciano sentire la loro voce con l’istituzione centrale per rivedere la ripartizione della quota del PNRR destinata alla scuola, tutta incentrata sulla digitalizzazione, mentre abbiamo ancora scuole non a norma che necessitano di messa in sicurezza.
La scuola, come si ripeterà dopo, nel nostro Paese è in coda alle classifiche a livello sia europeo che mondiale.
La situazione è davvero delicata e sta precipitando.
Le politiche da bancomat messe in campo da ogni governo negli ultimi vent’anni ci hanno portato ad una situazione di non ritorno.
In Italia si contano circa 700.000 docenti, tra quelli di ruolo e i precari, mentre il personale ATA conta circa 204.000 unità, tra assistenti amministrativi, assistenti tecnici, collaboratori, DGSA e i vari profili tecnici. Inoltre, abbiamo circa 6.800 dirigenti.
Un numero da far paura, se si fosse uniti e coesi.
Se al di là del ruolo, se al di là dell’ordine e grado ci si unisse, non ci sarebbe più un solo governo a farla da padrone.
La scuola è il comparto sociale più importante per una società civile e, quando un governo taglia la scuola, sono evidenti i segni del suo stesso fallimento.
Il sud ne esce maggiormente colpito, in primis per il calo demografico che aumenta ogni anno. Il lavoro scarseggia, i giovani lasciano i loro paesi natii in cerca di una vita migliore e i servizi che vengono sempre più tagliati non aiutano questo declino.
Pertanto, noi tutti insieme dobbiamo prendere in mano la situazione e rimettere al centro l’uomo, perno di tutta la società civile che guarda al suo futuro.
Siamo ormai in un tempo in cui bisogna lasciare l’IO egoistico per passare ad un NOI di unione e condivisione.
Noi, come comparto sindacale, resteremo vigili e attenti al processo di dimensionamento che si è innescato e chiediamo a tutti di unirsi e scendere in campo ad ogni chiamata per frenare una situazione che ci porterà su una strada senza ritorno.
Guerino Silvestri
Segretario Provinciale di Avellino del
Sindacato Azione Scuola