CASAMARCIANO- Napoli e i comuni che non rispettano la percentuale minima di differenziata non sverseranno più presso lo Stir di Tufino. E’ questo il primo risultato della battaglia dalle amministrazioni comunali dell’area nolana nella questione dell’Ato3 per la gestione rifiuti. L’assessore regionale all’Ambiente Giovanni Romano ha infatti accolto le osservazioni contenute nel ricorso al Tar presentato dai sindaci Andrea Manzi di Casamarciano, Giosy Romano di Brusciano e Geremia Biancardi di Nola e firmato da altri 16 comuni. Si tratta di una vittoria per il territorio che da maggio scorso ha chiesto che venisse ridefinita la convenzione relativa agli ambiti territoriali introdotti dalla legge regionale numero 5 del 27 gennaio 2014. La convenzione, sottoposta a 58 Comuni della Provincia di Napoli che dovranno costituire l’Ambito territoriale ottimale con capofila Torre del Greco, era penalizzante per l’area nolana, per questo è stata contestata dal Coordinamento per l’emergenza ambientale dell’area di cui Andrea Manzi è presidente. Dopo la presentazione del ricorso al Tribunale amministrativo regionale per chiederne l’annullamento previa sospensione, la Regione Campania ha accolto le richieste dei omuni. La convenzione sarà riscritta secondo le indicazioni provenienti dall’area nolana in materia di tariffe, consulenze e politiche di riduzione rifiuti. E, risultato finora più importante, chi non rispetta gli standard di legge sulla raccolta differenziata non potrà portare i rifiuti allo stir di Tufino, Napoli “La Regione ed i Comuni che avevano già firmato acriticamente lo schema– spiega il sindaco di Casamarciano Andrea Manzi– ci hanno dato ragione. L’ambito territoriale così come inizialmente elaborato penalizzava il Nolano, virtuoso e dotato di impianti che ne garantirebbero la piena autonomia nella gestione ambientale, a favore delle aree più densamente popolate e con percentuali di differenziata inferiori se non nulle. Dopo il nostro ricorso e gli incontri con l’assessore Romano, le recriminazioni si sono dimostrate valide ed oggi spetta al nostro territorio ridefinire la portata dell’Ato3 ed imporre standard e limiti per utilizzare i nostri impianti. Una sfida che non ci coglie impreparati – conclude il presidente Coordinamento per l’emergenza ambientale dell’area nolana- vista la lunga storia di battaglie dell’Agro in materia di ambiente”.