Dura presa di posizione dei sindaci dei 59 comuni in capo all’Eda Napoli 3 che, con un documento congiunto indirizzato a tutti gli organi competenti, denunciano la situazione in cui versa attualmente lo Stir di Tufino.
Colonne di camion in sosta per ore, anche fuori orario di servizio con un aggravamento di spese e straordinari ai dipendenti; miasmi a tutte le ore determinati da cumuli di rifiuti “extra” non prodotti dai 59 comuni che, al contrario,
di fatto, con dati alla mano, hanno raggiunto o addirittura superato la soglia del 50% della raccolta differenziata (solo Casamarciano ha raggiunto il 70%).
“La situazione di crisi in cui si trova l’impianto è, invece, dovuta al comportamento dell’amministrazione comunale di Napoli, abituale utilizzatrice di tutti e tre gli Stir della provincia di Napoli che, nell’ultimo periodo, ha significatamrnte aumentato la quota dei rifiuti che viene smaltita in questi impianti, da circa 850 a circa 1200 tonnellate al giorno – si legge nel documento – E tanto in conseguenza sia del più ridotto svolgimento dell’attività di raccolta differenziata, con particolare riferimento alla frazione umida, che dell’avvenuta chiusura dello stabilimento ICM di via Nuova delle Brecce che consentiva all’Asia Napoli di stoccare provvisoriamente gli indifferenziati non conferiti nell’impianto”.
Sotto accusa anche la gestione del management della Sapna, la società che gestisce gli Stir, che non avrebbe tempestivamente individuato siti di destinazione mandando così in tilt l’impianto di Tufino che, allo stato attuale, è off limits.
“La Sapna – evidenzia la nota – senza tenere conto della programmazione già effettuata da ciascun Ente e dell’avvenuta approvazione della tariffa annuale, ha richiesto nel corso dell’esercizio e senza neppure fornire alcuna adeguata giustificazione, aumenti esorbitanti ed immotivati del corrispettivo richiesto per lo smaltimento. Questo pregiudizio patrimoniale sarà oggetto di specifiche richieste risarcitorie innanzi la competente autorità giudiziaria”.
“È la risposta ad un comportamento che perdura da mesi, senza sosta, che sta seriamente compromettendo lo stato ambientale dell’area in cui opera lo Stir di Tufino nonchè lo stesso impianto – spiega il sindaco di Casamarciano Andrea Manzi e presidente dell’Ato 3 Campania – Chiediamo l’immediato intervento degli organi preposti al controllo e la verifica immediata delle condizioni in cui si trova lo Stir. È paradossale che i comuni adempienti subiscano le conseguenze di chi, invece, opera in perfetta autonomia trasgredendo alle regole”.