L’introduzione della ricetta elettronica per i farmaci, sistema operativo dal primo luglio, rappresenta un’innovazione importante per tutti i cittadini anche perché farà ordine una volta per tutte in quella giungla dell’autocertificazione che aveva portato scompiglio e disagi soprattutto sui banconi delle farmacie, ma anche davanti agli sportelli del Cup per il pagamento delle prestazioni specialistiche.
La digitalizzazione dunque, semplificherà la vita dei cittadini, ma ci sono ancora parecchi utenti — si pensi in particolare agli anziani — che sono stati colti alla sprovvista dalla nuova procedura. Ecco dunque un vademecum riepilogativo sulle cose da fare per mettersi in regola e non rischiare così di pagare la tariffa più alta, nonostante l’appartenenza alla fascia di reddito bassa o esente da ticket. Il primo passaggio: verificare se la posizione reddituale sia stata correttamente comunicata al proprio medico di famiglia e inserita negli elenchi del «sistema tessera sanitaria». Secondo passaggio: se la posizione reddituale è sbagliata o assente dagli elenchi del sistema informatico, bisogna provvedere all’autocertificazione. Dove: bisogna recarsi al Cup entro il 30 giugno, per evitare di incorrere nel pagamento del ticket non dovuto.
Lo stesso adempimento è valido anche attraverso l’invio del modulo per posta elettronica. Numero utile per avere informazioni e assistenza: 075075075. Il modello per l’autocertificazione è disponibile nella sede del Cup di Piazzale Europa o scaricabile dal sito dell’azienda.
Intanto, le segreterie di Cgil, Cisl e Uil, insieme alla ricetta telematica, sollecitano anche l’introduzione del ‘fascicolo sanitario elettronico’. «Così — dicono — diventa possibile rendere disponibile la consultazione immediata da parte del medico di tutti i dati relativi allo stato di salute del paziente». Obiettivo: diagnosi tempestiva e addio tempi d’attesa in ambulatorio.