Il parroco di Roccarainola don Vincenzo Ragone con una lettera indirizzata ai suoi fedeli annuncia l’annullamento della festa patronale in onore di San Giovanni Battista. Ecco la missiva:
Carissimi,
le parole pronunciate da Papa Francesco sabato 28 marzo 2020, fotografano una situazione che interessa anche l’Italia: “Si incomincia a vedere gente che ha fame, perché non può lavorare, non aveva un lavoro fisso, e per tante circostanze. Incominciamo già a vedere il “dopo”, che verrà più tardi ma incomincia adesso”.
La vera crisi di questa pandemia, oltre ai tanti morti, inizia ora, ed è la mancanza di lavoro per tanti. Vedere chiudere tanti negozi perché non c’è la possibilità di “ricominciare”, notare tante persone che hanno perso il lavoro, è un interrogarci come comunità cristiana, per il senso del bene comune che ci appartiene.
I Vescovi della Campania, e quindi anche il nostro Vescovo, in unione con la Conferenza Episcopale Italiana, hanno disposto che Processioni e Feste patronali, peraltro già non consentite dalle attuali prescrizioni del Governo, siano sospese. Rientrano in tale provvedimento anche quelle manifestazioni che prevedano, pur senza il concorso di popolo, il portare la statua del santo per le strade.
PERTANTO, LA FESTA PATRONALE DI SAN GIOVANNI BATTISTA IL PROSSIMO GIUGNO 2020, È SOSPESA. CI LIMITEREMO NELLA SOBRIETÀ, SOLO ALLA FESTA RELIGIOSA IN CHIESA, MA SENZA PROCESSIONE. (PER IL MOMENTO È SOSPESA ANCHE LA FESTA DELL’ADDOLORATA A SETTEMBRE, E ANCHE QUI CI LIMITEREMO NELLA SOBRIETÀ, SOLO ALLE CELEBRAZIONI IN CHIESA SENZA PROCESSIONE).
Il divieto delle feste patronali, e di altre feste è motivato dalla drammatica crisi sociale seguita all’emergenza sanitaria: non sarebbe tollerabile assistere a feste utilizzando le offerte della gente mentre aumentano i poveri. Non è giusto spendere cifre ingenti per una festa civile quando avremo tante famiglie che non disporranno del necessario per sopravvivere o. Questa è l’occasione per l’inizio di un nuovo cammino, di un nuovo modo di celebrare le nostre feste e di esprimere il volto bello della Chiesa che si fa solidale con la condizione di tanti fratelli e sorelle.
A livello pratico, le feste religiose, comportano assembramento, e sappiamo che non è possibile, nel rispetto della norma del distanziamento fra le persone attualmente vigente, organizzare processioni, fiaccolate o momenti di preghiera che rischiano di creare assembramenti.
Considerando infatti la facilità con cui nelle processioni e negli altri momenti delle nostre feste ci sono assembramenti di persone nei quali non è possibile assicurare il distanziamento, sarebbe una grave mancanza di attenzione nei confronti della salute del nostro popolo trasformare le celebrazioni in drammatico momento di diffusione del contagio e di dolore. Il vivo senso di responsabilità che ci anima, ci spinge anche a vivere questi momenti di festa con maggiore sobrietà e attenzione alle povertà accentuate dalla pandemia, manifestando la solidarietà delle nostre comunità attraverso gesti significativi di condivisione.
Vi invito, quindi, a vivere questa disposizione con atteggiamento intelligente e responsabile, consapevoli della gravità di questa epidemia che, seppure in queste settimane sembra attenuarsi, rimane pur sempre estremamente pericolosa e temibile. Per questo, soprattutto in questi mesi non cessiamo di affidarci alla protezione di San Giovanni Battista e della Beata Vergine Maria Addolorata, affidando alle loro cure, la nostra comunità e in particolare coloro che sono stati colpiti da questo terribile contagio.
Questa modalità di celebrare le feste care alla nostra tradizione sarà un autentico inno a Dio Padre Amante della vita, che non può vedere compromessa la salute dei suoi figli!
Sac. Vincenzo Ragone, parroco