L’esplosione che si è verificata questa mattina alle 10,30 di oggi 6 luglio a Roccarainola e si è sentita a chilometri di distanza. La località in cui è ubicata la “Fireworks Lieto” e chiamata “Leccio”. In cielo si è alzata una grande colonna di fumo, mentre le fiamme assediavano una fabbrica di fuochi d’artificio. Tra gli operai manca all’appello un dipendente, M.R, che da quanto si apprende lavorava nell’apposito gabbiotto laddove si è avuto la deflagrazione. La violenza dello scoppio ha disintegrato quasi sicuramente il corpo di cui non si riescono a trovare per il momento i resti e per questo motivo non si può parlare ancora di morte ufficiale ma di scomparsa, fino a quando non saranno trovati elementi che possono confermare il decesso. Uno scenario davvero apocalittico quello che i soccorritori si sono trovati difronte appena giunti sul posto. Qui operano artificieri, vigili del fuoco e carabinieri che dovranno bonificare l’intera area.
Nella storia della famiglia Lieto, titolare della Fireworks, c’è un lungo elenco di commesse internazionali per i suoi famosi fuochi d’artificio. Ma ci sono anche troppi tributi di sangue per gli spettacoli pirotecnici. Nel 2002, la base dell’azienda di famiglia era a Visciano, ad appena 11 chilometri da Roccarainola. Un corto circuito fece saltare in aria la fabbrica di fuochi d’artificio causando tre morti e diversi feriti. A perdere la vita Salvatore Lieto, uno dei soci della Foreworks, e gli operai Giuseppe De Gennaro e Sebastiano Russo. Due anni dopo, Cristoforo Lieto, insieme ad Antonio, il figlio ventenne, era morto nell’esplosione di un’azienda di Giugliano che produceva sempre fuochi d’artificio. Dopo quelle tragedie, Ugo Lieto – che rappresenta la terza generazione nella famiglia di esperti in spettacoli pirotecnici – aveva deciso di trasferire a Roccarainola la sede della Fireoworks.