A Serino, lo scorso mercoledì 12 del corrente mese, praticamente a Ferragosto, si è celebrato il Consiglio comunale della vergogna.
Uno squallido escamotage, quello di convocarlo in pieno agosto e pubblicizzarlo il meno possibile, per poter affrontare tutta una serie di punti all’ordine del giorno molto importanti, come l’emergenza covid-19, escludendo dal dibattito democratico i cittadini di Serino.
In quell’occasione è stata dichiarata la decadenza della commissione elettorale insediatasi nella prima seduta consiliare nel 2016, come previsto dalla legge, e nominata una “nuova” commissione.
La legge prevede, come già detto, che la commissione elettorale, che provvede alla revisione delle liste elettorali e la nomina degli scrutatori presso i seggi per tutte le competizioni elettorali e i referendum, venga istituita nella prima seduta del Consiglio e resti in carica per tutta la durata della consiliatura, senza che si possano sostituire i propri componenti, sia della maggioranza che dell’opposizione, anche quando questi dovessero cambiare il loro ruolo in seno al Consiglio comunale.
Dal momento che l’unico scopo era quello di far fuori dalla commissione il sottoscritto che da un anno non fa più parte della maggioranza, anzi, come dimostra il voto sull’ultimo bilancio comunale (approvato con il solo voto contrario del sottoscritto), si è fatto ricorso ad un espediente che, solo con la complicità della finta opposizione avrebbe reso possibile aggirare la norma.
Si è fatto dimettere da componenti della commissione i consiglieri: Matta, Muscati, Molisse e Petretta (rappresentante dell’”opposizione”).
In questo modo, al fine di ricostituire il numero legale per la validità delle riunioni, si è proceduto al rinnovo dell’intera commissione.
Una procedura, quella seguita, “legittima” sul piano formale ma assolutamente scorretta per quanto attiene il rispetto delle regole democratiche e della trasparenza.
La cosa più grave, da un punto di vista politico, che a rendere possibile tale operazione temeraria sia stato proprio il comportamento del rappresentante dell’opposizione (finta) in seno alla commissione, Palmiera Petretta, che si è dimessa con una comunicazione identica, nella forma e nel contenuto, a quelle dei rappresentanti della maggioranza e consegnate al protocollo del comune nello stesso giorno, alla stessa ora.
Questi erano quelli che sbraitavano contro gli “inciuci” e i “salti della quaglia” altrui.
“Ma mi faccia il piacere!” avrebbe esclamato il grande Totò!
Serino, 16/08/2020
Marcello Rocco
Consigliere comunale Comune di Serino