Si apre il ciclo triennale delle iniziative ad ampio raggio per la ricognizione storico–politica e culturale sulla funzione svolta per mezzo secolo dal partito dello Scudo crociato fondato da Alcide De Gasperi che sui versanti della democrazia liberale e del riformismo sociale,con ancoraggio sulle scelte occidentali ed europeiste, diede ideale continuità alle istanze del Partito popolare, fondato da don Luigi Sturzo, nel 1919. Il programma elaborato e messo a punto dal Comitato, presieduto da Ortensio Zecchino, storico e politico, già Ministro dell’ Università e della Ricerca scientifica.
di Gianni Amodeo
Anima e corpo della Democrazia cristiana. Storia di un Paese.
E’ il tema del pubblico convegno, in programma domani, alle ore 17,00, nel Teatro Quirino, a Roma, con cui si inaugura il programma del ciclo triennale delle iniziative calibrate sulla ricognizione della funzione storico-politica e culturale, esercitata dalla Democrazia cristiana nelle dinamiche evolutive della società italiana, negli scenari politici dell’Occidente e sul versante delle scelte orientate sull’integrazione europea. Un programma, che sul filo conduttore di un’articolata serie di convegni e seminari di studio, contempla la realizzazione di produzioni audiovisive e la pubblicazione di sei volumi interamente dedicati alla ricostruzione della storia del partito dello Scudo crociato, oltre che il conferimento di cospicue borse di studio a sostegno delle attività pubblicistica di giovani ricercatori ed analisti, impegnati con rigore scientifico nella storiografia politica.
Un quadro di ampio respiro, che sarà integrato ed arricchito dall’allestimento di un significativo sito-web, connotato da interessanti ed esaustivi itinerari divulgativi per la conoscenza e la ri-scoperta di mezzo secolo di storia sociale e civile italiana, di cui è stato protagonista il partito dello Scudo crociato, costituitosi in clandestinità tra il 1942 e il 1944, fino ad esaurire il suo ruolo con lo scioglimento, sancito nel 1994. Mezzo secolo di storia e di concreta azione politica di guida e governo alla luce dei valori e dei principi del Codice dei Camaldoli, configurato nel 1942, che si salda e fonde in ideale continuità con il Partito popolare, che don Luigi Sturzo fondò nel 1919, dando rappresentanza politica al popolarismo dei cattolici democratici. Come per delineare un arco di 80 anni di attiva e responsabile presenza dei cattolici democratici nel complesso e variegato panorama politico italiano.
Il convegno d’apertura del ciclo delle iniziative in programma, sarà animato dalle analisi e dalle riflessioni di Ernesto Galli Della Loggia, Agostino Giovagnoli, Alberto Melloni, Aldo Schiavone e Francesco Bonini, con la coordinazione di Paolo Mieli. Un ventaglio di temi di sicuro e strutturato interesse conoscitivo, con cui si pone in evidenza la profondità d’approccio d’impostazione del ciclo, in chiave pluralista secondo le modalità proprie e distintive della società aperta, quale si dispiega nelle democrazie liberali, rifuggendo dal pensiero unico e totalizzante, che annulla la dignità delle persone. E così, Galli Della Loggia, editorialista del Corriere della sera, focalizzerà la vicenda della Democrazia cristiana tracciando i percorsi di Una storia da riscrivere, mentre Aldo Schiavone prospetterà l’azione del centrismo politico nel sistema– Italia, di cui è stato solido ed efficiente cardine La Dc, tra antifascismo e anticomunismo. Il pensiero e il pragmatismo di Alcide De Gasperi, statista e uomo di governo, saranno tratteggiati da Francesco Bonini, in correlazione con l’analisi del rapporto tra la Dc e l’Italia, che sarà sviluppata da Agostino Giovagnoli, autore de Il partito italiano, l’importante e celebre saggio di sociologia politica, pubblicato nel 1996 da Laterza, in cui si marca la correlazione quasi simbiotica tra la Dc e larga parte della società italiana, protrattasi per almeno 40 anni. Una correlazione, con addentellati che si riverberano e ritrovano anche nel rapporto tra la Dc e il mondo cattolico, che vagliato in tutte le sue componenti da Alberto Melloni. L’introduzione sarà di Ortensio Zecchino, storico e politico, già Ministro dell’Università e della Ricerca scientifica, presidente del Comitato scientifico promotore ed organizzatore del programma dell’ 80.mo anniversario della nascita della Democrazia cristiana, con il riconoscimento ufficiale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Di rilievo è certamente lo spirito che ispira il programma, che mira a rivisitare l’azione della Democrazia cristiana in una dimensione di oggettiva e realistica valenza storica, senza alcuna concessione alla retorica celebrativa d’occasione e all’enfasi agiografica. L’obiettivo si identifica con le ragioni della riscoperta della … storia del partito-ha affermato Ortensio Zecchino– ch’è stato il perno della Prima Repubblica, attraverso il contributo dato alla Resistenza, alla ricostruzione materiale del Paese, alla nascita della democrazia, al di là degli stereotipi e della vulgata che ne hanno contraddistinto la narrazione.
E sono degni di rilievo i dettagli di metafora, quali sono enunciati nel titolo tematico del convegno. Dettagli per i quali, l’anima di quella ch’è stata la Dc, soggetto politico, si identifica e ritrova nelle idealità del cristianesimo sociale e del cattolicesimo liberal- democratico, coniugate con il senso dell’ascolto e della tolleranza che includono, il corpo evoca, a sua volta, azioni, scelte politiche ed opere, di cui s’è resa promotrice e cooperatrice, quale forza di governo, seguendo le coordinante del riformismo pragmatico che eleva gli standard socio-culturali e produttivi della società. Un corpo, giusto per fare qualche opportuna menzione, in ordine ai primi decenni del secondo dopo-guerra mondiale, in cui si collocano il Piano– casa e la Riforma agraria.
En passant, va ricordato che il 15 maggio scorso, Ortensio Zecchino è stato il testimonial d’onore della cerimonia premiale dei Mai d’Argento, svoltasi negli splendidi saloni del Palazzo Caravita, a Sirignano. Un intervento di alto profilo per i contenuti storici e scientifici che Zecchino propose,rendendo, al contempo, plauso e riconoscimento ai livelli qualitativi espressi dalla kermesse di cultura green, approdata alla quinta edizione, di cui sono protagoniste e artefici in esclusiva le comunità studentesche dei presidi formativi operativi nell’ Unione intercomunale della Valle dell’Alto Clanio e nell’Area nolana.