“Lo sviluppo dell’Irpinia ed il lavoro debbono essere la vera priorità della politica e
delle istituzioni. Ma senza una programmazione non si va da nessuna parte. E’ tempo
di definire un nuovo modello di intervento sostenibile, che valorizzi le eccellenze
esistenti ed apra nuove prospettive economiche”. Ad affermarlo è Pino Rosato,
capolista di “Fare Democratico – Popolari”.
«Il processo di desertificazione e spopolamento in atto – incalza il cardiologo –
rischia di condannare la provincia di Avellino e le aree interne, se non si agisce con
determinazione, lucidità e coraggio. Occupazione, opportunità per i giovani e servizi
di qualità per tutti i cittadini, sono gli elementi essenziali per invertire la rotta. Non
siamo, comunque, all’anno zero: alcune amministrazioni locali hanno avviato
iniziative utili ed intelligenti, molti privati hanno coraggiosamente investito in attività
legate al territorio, a cominciare dal settore enologico o degli agriturismi, talvolta con
sovvenzionamenti pubblici, e c’è una diffusa attenzione nella società civile,
nell’associazionismo, nei confronti del modello Irpinia. Ma occorre fare di più,
superando campanilismi ed interessi di piccolo cabotaggio. Serve una trama comune,
che tenga assieme tutti questi progetti, spostando in avanti l’orizzonte. Partendo da
un’approfondita analisi dei problemi e tenendo conto delle specificità del territorio,
bisogna progettare interventi mirati e predisporre agevolazioni per chi intende avviare
o potenziare attività imprenditoriali. Così sarà possibile mettere in moto un processo
che investa sull’ambiente, sui nostri borghi, sull’enogastronomia, sugli attrattori
turistici, ma anche sui servizi di cura alle persone e sui servizi avanzati, coniugando
tradizione ed innovazione, funzionalità e solidarietà, per creare un nuovo flusso
economico e posti di lavoro».
«Ci attendono – conclude Rosato – sfide importanti e decisive. La Regione svolgerà
una funzione fondamentale nei processi a venire. La politica ed i cittadini, ciascuno
per il proprio ruolo, dunque, sono chiamati ad una assunzione di responsabilità. Da
ognuno di noi, dipenderà il futuro di questa terra».