La Lega, nel decreto crescita, prova a riaprire il cantiere del Fisco. Il Carroccio ha presentato un centinaio di emendamenti, su oltre 1.200 che complessivamente sono arrivati in Commissione bilancio alla Camera da tutti i gruppi, puntando decisamente sulle questioni fiscali. Il sottosegretario all’Economia, Massimo Bitonci, ha depositato la proposta, già annunciata, per la riapertura della rottamazione-ter delle cartelle scaduta il 30 aprile scorso. Chi non ha aderito all’ultima sanatoria avrà tempo fino al 31 luglio prossimo di dichiarare la propria volontà, con le modalità già previste per la rottamazione-ter, di adesione optando per il pagamento in un’unica soluzione al 30 novembre prossimo, ovvero in massimo 17 rate, la prima delle quali sempre al 30 novembre.
Per allineare i ritardatari o chi, a causa delle festività non è riuscito a presentare la domanda al 30 aprile scorso, le rate sono state definite in 17 invece che 18 e la prima avrà un importo pari al 20% di quanto dovuto e le restanti sono tutte fissate nella misura del 10%. Sempre al 31 luglio è stata stabilita la nuova deadline per la presentazione delle domande di adesione al cosiddetto saldo e stralcio. Dal canto loro i Cinque Stelle hanno presentato un emendamento per spalmare in più anni los tralcio delle cartelle sotto i mille euro. Una mossa salva-bilanci dei Comuni, che con la cancellazione delle multe non riscosse dai loro rendiconti, perderebbero secondo i conteggi dell’Anci circa 4 miliardi di euro. Con un emendamento firmato dalla Lega insieme al Movimento Cinque Stelle, poi, il provvedimento sulle semplificazioni fiscali che ha già passato il suo primo giro di boa in Parlamento, sarà inglobato nel treno, più, rapido, del decreto crescita.