Il quattro marzo non ha insegnato nulla ai nostri dirigenti regionali. E’ così che Giuseppe Rubinaccio, esponente provinciale del Mir, apre il suo intervento sulle vicende che stanno animando le nomine all’interno di Forza Italia, in particolare la rimozione dal ruolo di commissario del partito a Caserta di Giampiero Zinzi, consigliere regionale e presidente della Commissione Bonifiche ed Ecomafie della Regione Campania: “Invece di uscire dalla palude, in Campania si sta facendo di tutto per affondare ancora di più il partito, mettendone ai margini la migliore classe dirigente che opera sui territori. Mi riferisco a quanto si è consumato in questi giorni per la provincia di Caserta, con quella che ancora oggi e’ un’ inspiegabile rimozione del commissario provinciale Giampiero Zinzi. Invece di valorizzare la migliore energia che il partito nei suoi livelli istituzionali riesce ad esprimere, si è ancora una volta deciso di mortificare una rappresentanza valida e vincente. Posso testimoniare che Zinzi, pur non essendo consigliere regionale della nostra zona, non ha esitato un istante a sposare la battaglia relativa alla mancata attivazione del Centro di Protezione Civile di Lauro, ad ascoltare i territori, ieri ed oggi, con una nuova battaglia sulla vicenda dei Regi Lagni, quella per la quale la sua commissione si è impegnata anche in una serie di audizioni. Diversamente da chi ha voluto mettere su tante questioni il prosciutto sugli occhi. Il gruppo di Forza Italia, Zinzi e la consigliere Beneduce in particolare hanno fatto sentire la loro attenzione anche ad aree come l’Irpinia che restano senza voce per anni, grazie ai tanti «Schettino» che hanno abbandonato la nave, salvandosi con una sparuta scialuppa di yen man e di fedelissimi. Forza Italia non può essere il partito delle oligarchie, di una parte, deve tornare il riferimento di una rivoluzione liberale. Solo così si può riaffermare a livello politico ed istituzionale. Quello che è avvenuto a Caserta dimostra che invece si vuole perpetuare un potere che non è più funzionale alla crescita del partito, ma solo agli interessi di pochi. Serve una svolta, dovrebbe capirlo anche il presidente Berlusconi. Quella che possono dare rappresentanti come Zinzi, che invece si sta tentando in ogni modo di allontanare