Sabato 22 e domenica 23 agosto sono i due ultimi giorni di Corto e a Capo, che si svolgeranno a Venticano e Montemiletto. Sabato 22 ultimo appuntamento a Venticano con le proiezioni di corti fuori concorso in Irpinia Carpet, le premiazioni definitive con i voti della giuria popolare e tecnica. Significativa la proiezione del documentario partecipato Il Covid, il letargo e la rinascita, realizzato come ogni anno nel workshop del festival. Apertura e intervalli musicali con Cinema Classics: un viaggio tra le colonne sonore in compagnia di Valentina Fedullo (voce) e Francesco Lombardi (Piano). Durante la serata negli spazi della Cavea ci sarà l’installazione artistica “ Terre di Luce” di Walter Giovanniello. Sarà ancora visibile la mostra fotografica RETRA – terra in mocato, con proiezione dei corti vincitori e nottata dedicata ai corti horror e fantasy.
Portare il cinema dove il cinema non è di casa: la parola d’ordine di Corto e a capo ha risuonato forte in questa VI Edizione. La rassegna irpina anche quest’anno ha raggiunto il suo obiettivo, sottolinea il direttore artistico Umberto Rinaldi, “di portare il cinema nelle periferie, nelle aree interne, in quelle zone dove spesso è difficile vedere immagini in movimento oltre gli schermi dei propri telefonini o dei propri televisori. Inseguiamo il paradosso di rendere il cinema centrale grazie all’attenzione delle zone decentrate e di rendere la periferia centrale grazie alla forza delle immagini e del racconto cinematografico. Dalle aie alle piazze, dalle cantine alle terrazze, dai vecchi casali alle arene all’aperto, ogni luogo per noi diventa un posto buono per ospitare cinema, per raccontare storie, per mostrare volti, luoghi e realtà diverse da quelle che vediamo normalmente sugli schermi”. Il tema dell’edizione 2020 è stato Terra Mia! Creazione, conservazione e vita, specifica Rinaldi: “Fertile e creativa, nutriente e rigogliosa, la terra racchiude in sé sia le caratteristiche più poetiche di grembo accogliente e materno, che quelle più terrene di costanza, pazienza e forza. Quella terra che, come il cinema, può essere al tempo stesso morte e rinascita, nutrimento e pericolo, noi speriamo che quest’anno possa diventare un posto fertile dove far (ri)nascere una speranza e un germoglio di pensiero”.